tag:blogger.com,1999:blog-85930837935705005042024-03-13T23:26:18.704-07:00Nicola BertinUsare il Potere con Saggezza.Nickhttp://www.blogger.com/profile/09745167871941457228noreply@blogger.comBlogger35125tag:blogger.com,1999:blog-8593083793570500504.post-18833856700973936952023-08-09T06:42:00.002-07:002023-08-12T09:21:16.898-07:00Su per gli Appennini - Italia Coast to Coast in bicicletta<b>Campagna marchigiana, 21 luglio 2023, mezzogiorno circa</b>
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Giallo, marrone, azzurro. I colori dell'estate si estendono a perdita d'occhio sulle colline tra <b>Osimo</b> e <b>Treia</b>. Su queste terre massacrate dal sole che oggi infligge 39 gradi all'ombra non si muove anima viva.<br>
In realtà, un occhio attento potrebbe notare una <i>macchia di colore</i> in questo bucolico paesaggio, un ciclista <i>masochista</i> intento a trascinare una bicicletta colorata e stracarica su per un ripido sterrato.<br>
I copertoni scivolano sulla ghiaia, il cuore batte forte per lo sforzo, gocce di sudore cadono copiose come dal bucato appena steso, santi e madonne si sentono invocare fin nel più alto nei cieli.<br>
Il nostro eroe si ferma dopo pochi metri, capochino, ansimando. Quali gloriosi pensieri animeranno la sua mente avventurosa?<br>
Lo sguardo, piuttosto provato, cade sulla borraccia, ormai quasi vuota. Poi vaga all'orizzonte, cercando chissà cosa. Infine riparte, deciso, coprendo in alcuni minuti la distanza tra lui e l'ombra dell'unico albero in vista.<br>
Crolla a terra sotto il velo amico delle foglie e nuove generose invocazioni che preferiamo non riportare. Un breve riposo è sufficiente a rimettere in funzione il cervello. L'analisi della situazione è chiara, per quanto molto insoddisfacente: che si vada avanti o indietro, non c'è verso di sfuggire a numerose ripide salite sotto la candela.
Proprio in quel momento, mentre la mente cerca di volare in altri lidi, gli occhi incontrano un prezioso regalo tra le amate fronde: frutti! <b>Gocce d'oro</b>! Mature!<br>
La bocca incontra il succoso nettare, più e più volte, fino a quando il corpo si sente rinvigorito, il cuore riconciliato con la Vita.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHi1Bklv-sp73wRfKoSZ8FA4fGZ7HebKAKyPQfHc2vvmiBetAmW_1MUpsHlFDd5CCQUqYbHkTrA9GAAd8x59advYN-SzUo1VYRyYG5k8BdJD33YVHrGV8XuL1-knGQJ0vLBqumtj3TAot5Yav67IMp15HIh9Qjuogf0IsIUMGx48NTJ_lMdb0VtnAlst0h/s1920/WhatsApp%20Image%202023-07-20%20at%2008.34.01.jpeg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="320" data-original-height="1080" data-original-width="1920" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHi1Bklv-sp73wRfKoSZ8FA4fGZ7HebKAKyPQfHc2vvmiBetAmW_1MUpsHlFDd5CCQUqYbHkTrA9GAAd8x59advYN-SzUo1VYRyYG5k8BdJD33YVHrGV8XuL1-knGQJ0vLBqumtj3TAot5Yav67IMp15HIh9Qjuogf0IsIUMGx48NTJ_lMdb0VtnAlst0h/s320/WhatsApp%20Image%202023-07-20%20at%2008.34.01.jpeg"/></a></div>
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<b>Agriturismo la Castagna, Fiuminata (MC), sabato 22 luglio</b>
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Terzo giorno di <b>Coast to Coast</b>. Finalmente un posto verde dove rilassarsi, addirittura con una piscina. Sono arrivato prima delle 13 tagliando le cime facendo la statale, comunque piuttosto panoramica.<br><br>
E' stato un colpo di fulmine. Qualche mese fa ho trovato in libreria questo libro di <b>Simone Frignani</b>, "<a href="https://www.terre.it/prodotto/italia-coast-to-coast-in-bicicletta/" target="_blank">Italia Coast to Coast in bicicletta</a>" e ho subito capito che non potevo non farlo.<br>
Così ho cominciato ad affrontare le salite dei <b>Colli Euganei</b> per prepararmi. Superato il Roccolo in una giornata di gran caldo, mi sono sentito che potevo andare.
Sono partito il 20 luglio alle 8:09 da <b>Padova</b>, io e la bici caricati su di un regionale.<br>
Arrivato ad <b>Ancona</b>, ho cominciato a familiarizzare con il GPS. Anche se mi porta su delle salite gratuite che avrei evitato volentieri, la traccia mi mostra una splendida parte della città che ignoravo e ammetto che questo giro sposta significativamente la mia opinione sulla sua bellezza.<br>
Uscito dal centro urbano cominciano le salite, anche piuttosto impegnative; ma c'è entusiasmo nel motore e si va.<br>
Dopo forse un'oretta arrivo alla svolta di <b>Portonovo</b>. Potrei tirare dritto verso <b>Osimo</b> e risparmiarmi un bel pezzo di strada e di fatica; ma la vista è spettacolare, la voglia di fare il bagno anche.<br>
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjO8Pvceq7fU6FtDMN3ly93qkOhSM1pfC0s0dOWru_4WsS4Tv1lP5t7Ht57cXfKRqcjtAiCECyVWNDoqm_Q3v__-1g1yukNTKXsi-iqmBnH4xc5u69S9I54_NZmkeYzrKZ8bqvVrdkxHk_H0Ko_yYO8Jm74IzKxn5Aow2C1ric37BE7_5ncKVadL9NLAFbX/s1599/WhatsApp%20Image%202023-07-20%20at%2016.09.41.jpeg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="320" data-original-height="899" data-original-width="1599" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjO8Pvceq7fU6FtDMN3ly93qkOhSM1pfC0s0dOWru_4WsS4Tv1lP5t7Ht57cXfKRqcjtAiCECyVWNDoqm_Q3v__-1g1yukNTKXsi-iqmBnH4xc5u69S9I54_NZmkeYzrKZ8bqvVrdkxHk_H0Ko_yYO8Jm74IzKxn5Aow2C1ric37BE7_5ncKVadL9NLAFbX/s320/WhatsApp%20Image%202023-07-20%20at%2016.09.41.jpeg"/></a></div>
So già che me ne pentirò: la strada scende di brutto serpeggiando nella pineta. Cerco di non pensare al ritorno e di godermi quella fantastica discesa ma non ci riesco del tutto. Ululo, per scaricare tutte le emozioni.<br>
Vado fino in fondo seguendo il GPS, trovo una spiaggia organizzata, gonfia di ombrelloni fino a un metro dal mare. Cosa faccio con la bici e tutta la roba? La parcheggio alla bell'e meglio, mi porto i soldi, il telefono e vado in acqua così come sono, in mezzo ai ragazzi, giusto un paio di minuti per sciacquarmi via il sudore; ma è è stupendo. Fighissimo.<br>
La salita è davvero ripida. Scendo e vado a piedi per la prima volta ma anche così non è affatto facile arrampicarsi. Il cuore mi batte all'impazzata. Il paesaggio è meraviglioso ma pensieri ansiosi mi assalgono, il dubbio che il fisico o la bici o le borse non reggano.<br>
La strada sale e scende, mi prendo il mio tempo e mi avvicino alla meta. Invece il chilometro e mezzo di salita con il <b>25%</b> di pendenza che sale a <b>Osimo</b> mi stronca. Solo le ultime forze mi permettono di arrivare al<a href="https://www.facebook.com/people/La-Casa-delle-Prugne/100063507671408/?_rdr" target="_blank"> B&B La casa delle prugne</a>. <br>
Piazzo la tenda, doccia panoramica all'aperto che mi rinvigorisce e invito a cena Margherita, che ha una pizzeria gourmet a <b>Bagnocavallo di Ravenna</b>.<br><br>
La mattina successiva il gallo mi aiuta ad alzarmi alle 5 e alle 6:50 sono in strada. E' la tappa più impegnativa, Osimo - <b>San Severino Marche</b>, 70 km per oltre 1100 metri di salita a 39 gradi.<br>
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9P1IGpZbiQvrXoU_Hj5F0Mzg3h0YhkBptCY2t9V_ICr51FiBc84JCvmB52STP7_eQrtkwdhXQrHecIEK_b8_Z6MjdEVVsSTHqZ-E5Kaz7cNRgUTBrG-hwSednprndGABKHQxu0rwWpj34KvI7XNWlwXT4pxGXmkxl4eJ8vUYgVIXlBXnIvm6M2XEEdeCE/s1920/WhatsApp%20Image%202023-07-21%20at%2007.45.39.jpeg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="320" data-original-height="1080" data-original-width="1920" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9P1IGpZbiQvrXoU_Hj5F0Mzg3h0YhkBptCY2t9V_ICr51FiBc84JCvmB52STP7_eQrtkwdhXQrHecIEK_b8_Z6MjdEVVsSTHqZ-E5Kaz7cNRgUTBrG-hwSednprndGABKHQxu0rwWpj34KvI7XNWlwXT4pxGXmkxl4eJ8vUYgVIXlBXnIvm6M2XEEdeCE/s320/WhatsApp%20Image%202023-07-21%20at%2007.45.39.jpeg"/></a></div>
Si inizia bene, con una lunga discesa su facili sterrati in mezzo a campi di girasoli. Poi i ricordi si fanno confusi: salite interminabili su sterrati massacrati dal sole e lontani dalla civiltà. Un albero di gocce d'oro. Una signora con un bambino che mi offre una bottiglia d'acqua.<br>
In qualche modo arrivo a <b>Treia</b> verso le 13:30, mangio qualcosa a un ristorante in centro. Mi crolla la testa ma non riesco a dormire sulla panchina.<br>
Telefono per prenotare il B&B e riparto nel caldo del pomeriggio. Faccio chilometri spingendo la bici con una fatica disumana. Arrivo a San Severino verso le 18 e mi fermo dal meccanico a far sistemare la bici. Mi cambiano l'olio dei freni e sistemano i raggi. La nota positiva è che mi prestano una bici elettrica per salire in paese.
Ceno alle <a href="https://www.duetorri.it/" target="_blank">2 Torri</a> dove le ristoratrice mi informa che molti ciclisti hanno rinunciato al viaggio a causa delle fatica o del caldo. La notte al <a href="https://it-it.facebook.com/locandacomacini.aziendaagrituristica/" target="_blank">B&B Locanda dei Comencini</a> è lunga con i suoi 31 gradi.<br>
Stamttina mi sono fatto guidare da Google Maps, ho saltato una montagna (e quasi 10 km di salita su sterrato) passando dalla statale. I campi di girasole hanno lasciato spazio a fitti boschi, mi piace molto. Supero <b>Pioraco</b> e <b>Fiuminata</b> e mi sono arrampicato su fino a questo agriturismo immerso nel verde.<br>
Adesso sto sorseggiando il rosso della Castagna: picchia! Oggi posso davvero dire che è cominciata la vacanza!
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiN7DhCqF4LmPKJWfHHKQQQ_IKR6El267jIxkR3EaQsFvyAtFo28YQjnyDqlz_xRXDy-McmVs16PjhALyvdGLFpYu6iwi7FN6f3lV633hZHpc8YjkKxl1_2HOWlIRgM8wSsfmtXUBufo60tnMQeoNVixuCQwGXRePl_UBYE97dwgAyJWAsbzQK-eKaZlMg4/s1599/WhatsApp%20Image%202023-07-22%20at%2012.51.14.jpeg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="320" data-original-height="899" data-original-width="1599" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiN7DhCqF4LmPKJWfHHKQQQ_IKR6El267jIxkR3EaQsFvyAtFo28YQjnyDqlz_xRXDy-McmVs16PjhALyvdGLFpYu6iwi7FN6f3lV633hZHpc8YjkKxl1_2HOWlIRgM8wSsfmtXUBufo60tnMQeoNVixuCQwGXRePl_UBYE97dwgAyJWAsbzQK-eKaZlMg4/s320/WhatsApp%20Image%202023-07-22%20at%2012.51.14.jpeg"/></a></div>
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<b>Domenica 23 luglio Fiuminata - Assisi</b><br><br>
Mattina leggermente ansiosa. Alla fine la salita è lunga ma graduale. Seguo ancora Google Maps e vado per la statale, che comunque passa in mezzo al bosco ed è poco trafficata. Arrivo a <b>Nocera Umbra</b> verso le 11. In centro c'è una manifestazione di motociclisti, il cui senso profondo sembra quello di farsi delle foto con ragazze immagine poco vestite e nemmno così carine. Mangio il mio panino del giorno prima al parco, vicino a me gioca una bambina bionda di 3 anni che si chiama <b>Nami</b>.<br>
Passo dal supermercato a comprare succo, frutta e dell'attak per i sandali che si sono aperti. Funziona perfettamente!<br>
Riparto verso <b>Assisi</b> seguendo Google Maps e mi porta per una stradina nel bosco che segue un torrente d'acqua gelata. Non resisto e alla prima opportunità parcheggio e mi ci butto dentro: il paradiso del ciclista o, almeno, il mio.<br>
Mi rimetto in pista ma mi accorgo che non c'è rete. Avevo staccato Maps per risparmiare batteria e ora non c'è verso di farlo ripartire. Al primo bivio mi rendo conto che non posso continuare alla cieca. Studio il GPS e scelgo una rotta che si avvicina a quella della traccia originale. Mi arrampico dubbioso su salite ripide, strette e paesaggi incantati. Spingo la bici a piedi, inoltrandomi nel bosco tra nugoli di farfalle. Finalmente inizia la discesa e mi butto giù a pesce, a volte lasciandomi andare, a volte con la mani violentemente attaccate ai freni. La via è entusiasmante, grido, canto, yu-huuu! E' una discesa mozzafiato, meravigliosa.<br>
In fondo, Assisi è in vista.<br>
Trovo posto all'<a href="https://www.fontemaggio.it/" target="_blank">Ostello Fontemaggio</a> e mi regalo un giro turistico della città, per qualche motivo sempre emozionante, in particolare la <b>chiesa di San Francesco</b>. Mi godo il tramonto alla <b>Rocca Maggiore</b> e poi a cena. Faccio ancora fatica a mangiare ma sento che il giro di oggi ha cambiato tutto, sono molto più fiducioso.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5DBBnAgkq3s7yQRwxDmcyWaLJnPm10DMYz5YRf8ptk2i9j4pfnV0eifyl_dDaCkbo9OAwwOu26MRXfWyuw2dARgh9gde49Y7B6BGFr78w1qd6bIEPNYLB9sJpTLU5EMvyHq4070yYBLVH-5BorgGf2_aEnU7AZwmZvGsg5GRsujtMVVhY8v1DECdC0mN-/s1600/WhatsApp%20Image%202023-07-23%20at%2020.46.48%20%281%29.jpeg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="320" data-original-height="1201" data-original-width="1600" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5DBBnAgkq3s7yQRwxDmcyWaLJnPm10DMYz5YRf8ptk2i9j4pfnV0eifyl_dDaCkbo9OAwwOu26MRXfWyuw2dARgh9gde49Y7B6BGFr78w1qd6bIEPNYLB9sJpTLU5EMvyHq4070yYBLVH-5BorgGf2_aEnU7AZwmZvGsg5GRsujtMVVhY8v1DECdC0mN-/s320/WhatsApp%20Image%202023-07-23%20at%2020.46.48%20%281%29.jpeg"/></a></div>
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<b>Lunedì 24 luglio Assisi - Todi</b><br><br>
Giornata difficile: salite ripide per <b>Gualdo Cattaneo</b> che mi costringono a piedi, sterrati sassosi e scivolosi e tanto caldo a 39°. La salita finale è meno peggio delle altre, la affronto tutta in sella ma con gran fatica.<br>
Il corpo mi dice che è il momento di fare una pausa.<br>
Mi fanno male le palle e i muscoli delle gambe sono indolenziti, forse serve più potassio e magnesio. Mi sistemo, mangio frutta, prosciutto e gelato e svengo sul letto.<br>
Poi, sospinto dal senso di libertà che sento, chiamo amici che non sento da anni. Racconto del viaggio, della scuola, mi riportano all'esperienza del viaggio sciamanico dove <i>o ti trasformi o muori</i>. Infine mi arriva un invito in <b>Liguria</b>.<br>
Ceno a cinghiale e vino. Domani pausa, riposo, progetti. Massaggi?<br><br><br><br>
<b>Martedì 25 luglio Todi</b><br><br>
Guardo il crepuscolo di <b>Todi</b> da Parco Oberdan.<br>
C'è una brezza piacevole. Ha rinfrescato, pure troppo, considerando che mi sono impongato per essere carico domani.<br>
Stamattina ho fatto vedere la bici da <a href="https://tuderbike.com/" target="_blank">Tuder Bike</a> e con 10 € me l'ha messa in bolla. Sono contento, perché sapere che la bici è a posto, soprattutto sulle discese, mi dà una certa serenità e mi permette di godermi la festa di questo viaggio.<br>
Poi ho organizzato un massaggio alla <a href="https://www.fisiopalomba.it/" target="_blank">Fisioterapia Palomba</a>. Per 40 € mi hanno fatto davvero un bel lavoro, specie sulla contrattura del polpaccio destro e sul quadricipite sinistro affaticato. Aldilà dell'aspetto professionale è stato un'esperienza davvero gratificante dal lato umano. La ciliegina sulla torta è la maglietta azzurra che mi regalano e mi sta perfettamente.<br>
Al ritorno la scelta è tra aspettare un'ora il bus o tornare a piedi. Ovviamente m'incammino. Piove, anche bene a tratti.<br>
Il salitone forse compromette l'effetto massaggio. Speriamo di no.<br>
Gelato, doccia, riposo, cena, messaggi, esplorazione, tramonto. C'è ventone adesso.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgELm5tvl8ade4KUqAa4egbQDb7lAtd-E6P87WadcCud3DmU8eJ9UEH-TRB1krvIDSi_mCjRLTS1_VK0JSyB25vZRHyVHvAqTokdYIdAm2pSaU-bIhzUI_4bq5zXOj4npjAwOuBuNXxbSrOYxpPgnBk9eV7DJDoW8yJ6A9d_B88FIu7oxKv3XytA2IQIaBB/s1599/WhatsApp%20Image%202023-07-27%20at%2015.04.04.jpeg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="320" data-original-height="899" data-original-width="1599" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgELm5tvl8ade4KUqAa4egbQDb7lAtd-E6P87WadcCud3DmU8eJ9UEH-TRB1krvIDSi_mCjRLTS1_VK0JSyB25vZRHyVHvAqTokdYIdAm2pSaU-bIhzUI_4bq5zXOj4npjAwOuBuNXxbSrOYxpPgnBk9eV7DJDoW8yJ6A9d_B88FIu7oxKv3XytA2IQIaBB/s320/WhatsApp%20Image%202023-07-27%20at%2015.04.04.jpeg"/></a></div>
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<b>Mercoledì 26 luglio Todi - Orvieto</b><br><br>
Giornata fresca e fa la differenza. I primi 20 km di salita si va su serenamente tanto che ipotizzo di arrivare a mezzogiorno. Mi fermo a <b>Marre</b> a mangiare e a chiacchierare con i due ciclisti di Vicenza. Hanno bici serie, tre piccole borse e B&B prenotati da due mesi, per cui le loro prenotazioni si sovrappongono alle mie.<br>
La discesa è splendida ma troppo breve. Seguo il lago poi ho la fregatura della strada interrota causa rally. Torno indietro e mi trovo sulla statale con i camion che sfrecciano e mi fanno il pelo.<br>
Tiro come un dannato per togliermi dalla situazione e anche perché la strada lo permette.<br>
Arrivo a <b>Orvieto</b> bassa, mi fermo giusto alla trattoria prima della funicolare, che avrei perso se avessi seguito GMaps.<br>
Appuntamento in centro con Giulia con l'appartamento de Luxe che non so ancora quanto costa. Solito svenimento, lavaggio vestiti, giro per Orvieto fino al <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Pozzo_di_San_Patrizio" target="_blank">Pozzo di San Patrizio</a>.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8gfqwkNgTZTdmMLbUG3JHmML2yE2F9RLBlBXzYUFZBcuzbzOJhl9yIv-oMFuh9Cf333t4nE9hODzA4j-i6I-gjT9ZR_Ur8C41_mmZPUBP9yfrL6YEmCD3wsfqd6LuzpByK--TVHcKh2_AnIdpTte0KH0_4Ds2jegyI-H5JQLCNOOk31YJF10NfqONEieH/s1599/WhatsApp%20Image%202023-07-26%20at%2018.05.52.jpeg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="320" data-original-height="899" data-original-width="1599" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8gfqwkNgTZTdmMLbUG3JHmML2yE2F9RLBlBXzYUFZBcuzbzOJhl9yIv-oMFuh9Cf333t4nE9hODzA4j-i6I-gjT9ZR_Ur8C41_mmZPUBP9yfrL6YEmCD3wsfqd6LuzpByK--TVHcKh2_AnIdpTte0KH0_4Ds2jegyI-H5JQLCNOOk31YJF10NfqONEieH/s320/WhatsApp%20Image%202023-07-26%20at%2018.05.52.jpeg"/></a></div>
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<b>Giovedì 27 luglio Orvieto - San Quirico</b><br><br>
La giornata parte male con una brutta salita ripida pure in mezzo alla vegetazione che mi fa tirare giù le stelle. Poi la strada procede bene.<br>
Inizia una discesa spettacolare fino a <b>Bolsena</b>. Cerco di schivare gli sterrati aggiungendo qualche chilometro di asfalto e mi muovo nella campagna, tra nuvole bianche, cipressi, campi dorati e boschi.<br>
Alle <b>Grotte di Castro</b> incontro i vicentini e mi fermo con loro per un'ora e mezza. Ripartiamo tutti insieme, senza che io sia riuscito a trovare un letto a <b>Sorano</b>. Proseguo schivando gli sterrati e durante una pausetta a <b>Onano</b>, trovo posto a <b>San Quirico</b>, all'<a href="https://m.facebook.com/people/Albergo-Ristorante-Agnelli/100026331825719/" target="_blank">Albergo Ristorante Agnelli</a>.<br>
Nonostante il carico e la mia bici da città ci arrivo prima dei vicentini. Li saluto un'ultima volta e salgo in camera a svenire sul letto.<br>
La sera scende una piacevolissima frescura. Trovo curioso che proprio il giorno che non trovo posto dove mi aspettavo faccio la cena migliore da quando sono partito.<br>
Poi esco a guardare il paese: mi entusiasma questa miscela di bellezza, eccellenza, povertà, abbandono. Una gatta allatta i cuccioli in mezzo alla strada. E' la verità della vita così come è, con tutte le sue contraddizioni.<br>
Mi viene in mente la storia di Coelho, del giro del palazzo con il cucchiaio d'olio in mano.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi653iUourijDci--T7ib8SfBC43vzCYJ7PNcvTdTqWkTaZ3y8mSdlELu172GkST4vxrFHL4OlHZ4qbfCrKBWH4TmWHjYjyQn2__ChsBPtkqdIMLg9M6fP8p5LQHathTwj_u9QhDn_Dnic8r0QL63Mjy7bIKhXWMSmba7VeApOzDAQPALUBKZVCa0B9I17-/s1599/WhatsApp%20Image%202023-07-27%20at%2010.27.50.jpeg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="320" data-original-height="899" data-original-width="1599" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi653iUourijDci--T7ib8SfBC43vzCYJ7PNcvTdTqWkTaZ3y8mSdlELu172GkST4vxrFHL4OlHZ4qbfCrKBWH4TmWHjYjyQn2__ChsBPtkqdIMLg9M6fP8p5LQHathTwj_u9QhDn_Dnic8r0QL63Mjy7bIKhXWMSmba7VeApOzDAQPALUBKZVCa0B9I17-/s320/WhatsApp%20Image%202023-07-27%20at%2010.27.50.jpeg"/></a></div>
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<b>Venerdì 28 luglio San Quirico - Manciano</b><br><br>
Giornata impegnativa: tanta salita per schivare gli sterrati. La mattinata è nuvolosa poi il cielo si apre. Posti spettacolari come <b>Sovana</b>.<br>
Messaggi dalla <b>Liguria</b> che danno il via libera, ma solo per poco.<br>
Belle le <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Terme_di_Saturnia" target="_blank">Terme di Saturnia</a>, ci passo un'oretta e mi fa sentire meglio.<br>
Salitone finale con tappa panino alla <b>finocchiona</b> memorabile e gambe che prima nicchiano e poi vanno.<br>
Trovo da dormire da Florenzio, una casa privata a <b>Manciano</b>, dove faccio in tempo a lavarmi prima di svenire a letto.<br>
Vado verso il paese, prendo una fetta d'anguria al supermercato e la mangio nel parcheggio. Giro per il centro e mi sento <i>incredibilmente sereno</i>, sicuro, tranquillo, spero di ricordare questa sensazione a lungo, magari per sempre.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKNgMMmS9O8M8RQkLB5Sbz9LkmyYaTxqOAldzixn7HQq9PnMb1PKjh2hG8J3VksBqRmMEDyAOQZ5zKSJZweu6pqvMIOyjGofxuBv8f3u35eRmnYL1Tb870iIHYFLjkDpqIutms7E9lCvmF_GpUAYNQS6s_vZtdW02jlH119VSLmhmQV8NB0P5-1eMjrRAe/s1600/WhatsApp%20Image%202023-07-28%20at%2020.12.20.jpeg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="320" data-original-height="1201" data-original-width="1600" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKNgMMmS9O8M8RQkLB5Sbz9LkmyYaTxqOAldzixn7HQq9PnMb1PKjh2hG8J3VksBqRmMEDyAOQZ5zKSJZweu6pqvMIOyjGofxuBv8f3u35eRmnYL1Tb870iIHYFLjkDpqIutms7E9lCvmF_GpUAYNQS6s_vZtdW02jlH119VSLmhmQV8NB0P5-1eMjrRAe/s320/WhatsApp%20Image%202023-07-28%20at%2020.12.20.jpeg"/></a></div>
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<b>Sabato 29 luglio Manciano - Orbetello - Carasco</b><br><br>
Sveglia presto e alle 7:30 sono già in strada. Aggiro ancora lo sterrato, chissà se guadagnando qualcosa o no. La prevalenza della discesa aiuta ma la stanchezza si fa sentire, soffro le salite. Oltre alla stanchezza fisica c'è anche quella mentale. Ho pagato un prezzo troppo alto e ora ho bisogno di tempo prima che ritorni la voglia.<br>
D'altra parte sui saliscendi la maggior parte del tempo si passa sulla salita, dato che si va nettamente più piano che in discesa.<br>
Da lontano comincio a vedere il mare ed è una bella carica. Supero <b>Capalbio</b> e arrivo alla <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Riserva_naturale_Duna_Feniglia" target="_blank">Riserva naturale Duna Feniglia</a>, una pineta spettacolare lunga forse una dozzina di chilometri, accessibile solo a piedi o in bici, da cui si può giungere a spiagge selvagge e isolate. Una meravglia!<br>
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjB-3XtPdsB-_ZWE4lovZIM0Vivp6c-jQbGBj556YqOmJBdRZOIUsXd6HFeyhC7RfhOQywJQGWV3WOutb41oV_yDaepjwMnGDXIJJzVK35bh6Z96s-lahREtqJ_-jCc5BDsMvPKuBVzlN-K6Lb0GtPre3UAaTtWdWyqROmIPj2pEBp06ZJpLzTF0ngpgjF1/s1599/WhatsApp%20Image%202023-07-29%20at%2010.53.03.jpeg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="320" data-original-height="899" data-original-width="1599" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjB-3XtPdsB-_ZWE4lovZIM0Vivp6c-jQbGBj556YqOmJBdRZOIUsXd6HFeyhC7RfhOQywJQGWV3WOutb41oV_yDaepjwMnGDXIJJzVK35bh6Z96s-lahREtqJ_-jCc5BDsMvPKuBVzlN-K6Lb0GtPre3UAaTtWdWyqROmIPj2pEBp06ZJpLzTF0ngpgjF1/s320/WhatsApp%20Image%202023-07-29%20at%2010.53.03.jpeg"/></a></div>
Faccio il bagnetto, poi pedalo fino a <b>Orbetello</b>, il termine ufficiale della traccia del <b>Coast to Coast</b>. Mi concedo una insalatona e vado in stazione per prendere un regionale che mi porti a Nord. Raggiungo <b>Pisa</b>, poi <b>La Spezia</b>, infine <b>Chiavari</b> verso le 19, dopo aver imprecato sugli scalini delle stazioni liguri.<br>
I primi campeggi che sento sono tutti pieni e sale un filo d'ansia. Al <a href="https://www.tripadvisor.it/Hotel_Review-g1055404-d8726265-Reviews-Parco_Vacanze_Paradiso-Carasco_Province_of_Genoa_Liguria.html" target="_blank">Camping Paradiso</a> di <b>Carasco</b> invece posto ce n'è. Ci sono alcuni chilometri da fare ma sto bene, la temperatura è buona: accendo GMpas e mi lascio guidare dalla sua voce ormai familiare. Seguo la ciclabile del <b>Tella</b> fino in fondo a una valle verde e fresca e trovo il campeggio. Pianto la tenda, sciacquo i vestiti, mangio i resti del cibo, due prugne e il panino della mattina.<br>
Il cielo è nuvoloso, vado alla reception a chiacchierare, capire il posto, mangiare un gelato. Osservo, ascolto, racconto. Mi assicurano che non pioverà, perché le nuvole non vengono dal mare.<br>
Verso le 22 parte la musica, ho beccato proprio il giorno giusto. In questo luogo di famiglie i bambini sono i primi a scendere in pista. Nemmeno io riesco a resistere a lungo e seguo il flusso con piacere. Mi scateno fino quasi a mezzanotte poi vado verso il lettone. La combo materassini (3) e sacco a pelo è decente, parto subito.<br>
Fino alla pioggia: le gocce cadono pesanti sulla tenda, una alla volta; poi sempre più forte, inizio a preoccuparmi della tenuta delle cuciture ma la tenda tiene e giustifica la spesa fatta, passerò tutta la notte all'asciutto.<br>
Verso le 4:30 inizia a farsi sentire il gallo; un'ora dopo gli uccellini. E' un lento fantasmagorico dormiveglia. Alle 7 partono le campane ma gli occhietti restano chiusi fino alle 7:30.<br>
Esco in una mattina umida e nuvolosa. Uso il costume per asciugare la tenda e funziona bene. Alle 9:30 ci sono gli amici ad aspettarmi fuori.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjELLOvMVjQQBQ3Mwp40CatG_Z5ElUY5Bhw49boU6ohnqsZF0Alpb5gOF22IF6NRr09KlQLxIllD7gGiQCLgiRXv6noynujMGjPmxLdYfoikzNkZRioqJyxHQtY1DlLmSKo7FjbSrwvXyffgb2OQpoSr-k7y5pPn9n1jIvKVA2Md-vS5Lbq4bCkKvMx_bM3/s4624/IMG_20230730_104955.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="320" data-original-height="3472" data-original-width="4624" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjELLOvMVjQQBQ3Mwp40CatG_Z5ElUY5Bhw49boU6ohnqsZF0Alpb5gOF22IF6NRr09KlQLxIllD7gGiQCLgiRXv6noynujMGjPmxLdYfoikzNkZRioqJyxHQtY1DlLmSKo7FjbSrwvXyffgb2OQpoSr-k7y5pPn9n1jIvKVA2Md-vS5Lbq4bCkKvMx_bM3/s320/IMG_20230730_104955.jpg"/></a></div>
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<b>Domenica 30 luglio Carasco - Cogorno - Chiavari e dintorni</b><br><br>
Ci muoviamo su strade strette e ripide fino a <b>Cogorno</b>, in questa casa di pietra, legno, natura e ricordi, dove il tempo sembra più lento e più intenso.<br>
Scendiamo al mare rischiando la vita (soprattutto degli altri) a ogni curva, andando verso est, dove la natura è più selvaggia e Fincantieri costruisce le sue barche.<br>
C'è vento, sole, nuvole, una spiaggia stretta di sassi che scende subito profondamente. Ci sono rocce mezze in ombra, bagnate dalle onde.<br>
Questo mare e queste rocce, l'asprezza e la bellezza, mi riportano continuamente a Tenerife.<br>
Gioco con le onde, come una volta, mangiamo focaccia pasqualina e acciughe fritte. Riposo pomeridiano, passeggiata sulle colline, cena con focaccia.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxcOKEd6rf90rZTujJQ1oxDzQJ6JtGYpStMKeKy7dxg86fMlP1X2Ki16DnkUDvuS-4QZEDjeOFRCTwN3RsyrquopW_iBFoh4t8hnGc5B7nAN6GYXF6gd5hQbGKPxldjqOAoS019jmi2kr0j18qASRXkumz32HuOTTPQpNIlB9hH6llL0rlPNHpHO2R7YGo/s4624/IMG_20230731_202918.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="320" data-original-height="3472" data-original-width="4624" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxcOKEd6rf90rZTujJQ1oxDzQJ6JtGYpStMKeKy7dxg86fMlP1X2Ki16DnkUDvuS-4QZEDjeOFRCTwN3RsyrquopW_iBFoh4t8hnGc5B7nAN6GYXF6gd5hQbGKPxldjqOAoS019jmi2kr0j18qASRXkumz32HuOTTPQpNIlB9hH6llL0rlPNHpHO2R7YGo/s320/IMG_20230731_202918.jpg"/></a></div>
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<b>Martedì 1 agosto Carasco - Padova</b><br><br>
Giornata tranquilla. Colazione a <b>Cogorno</b>, mare a <b>Chiavari</b>. Giro in centro, gelato, focaccia, pranzo a Cogorno sotto la vigna.<br>
Ho conosciuto un'insegnante che, oltre a matematica, fa i cerchi sacri con i ragazzi delle medie. Ricca esperienza.<br>
Il tardo pomeriggio siamo alla bocciofila, bagno, troppo spritz, chiacchiere. Cena a <b>Lavagna</b>, incontri, saluti, abbracci.<br>
Torno in campeggio troppo tardi per pagare, dovrò aspettare le 8 del mattino e riconfigurare tutto il viaggio.<br>
Riprendo un'ultima volta la ciclabile del Tella fino alla stazione di <b>Lavagna</b> dove nemmeno un regionale ha il trasporto bici. Volo alla stazione di <b>Chiavari</b> dove trovo un unico treno, un intercity dove, per arrampicarmi sugli scalini altissimi e la porta stretta con la bici in spalla, per poco non faccio una spiacevole caduta.<br>
Tra le maledizioni un unico turista inglese viene ad aiutarmi ad alzare la bici e a sistemarla sul gancio. Cambio a <b>La Spezia</b>, <b>Parma</b>, <b>Bologna</b>, eccomi una ennesima volta a <b>Padova</b>.<br>
Pedalo verso casa, felice di avercela fatta. I primi giorni di questa avventura ho davvero toccato il limite delle mie forze e mi sento fortunato e grato al mio corpo e al mio spirito per avermi sostenuto per tutto il tempo in cui c'è stato bisogno. Non è stato poco, non era scontato. La prossima volta studierò meglio le mappe. Sono qui, ancora una volta.<br><br>
<iframe width="560" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/xdIvjxiZ0oE" title="YouTube video player" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" allowfullscreen></iframe>
Nickhttp://www.blogger.com/profile/09745167871941457228noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8593083793570500504.post-27356745261142858122018-11-15T07:04:00.000-08:002018-11-22T07:30:13.952-08:00Quattro chiacchiere sul (l'Arte del) ProcessoIl <a href="http://www.processworkitalia.com/" target="_blank"><b>ProcessWork</b></a> o <a href="http://www.processworkitalia.com/" target="_blank"><b>Arte del Processo</b></a> è un approccio multiculturale, multilivello, basato sui canali sensoriali (cinestetico, uditivo, visivo, propriocettivo, la relazione e il mondo), che ha come obiettivo la consapevolezza e supporta gli individui e le organizzazioni; ma, esattamente, che cosa intendiamo quando parliamo di <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Processo" target="_blank">processo</a> ?
<br/><br/>
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-IoA3Td0F_04/W-1PShyTMyI/AAAAAAAADvU/JS_MIdDtaAI433qtzZzQhiDp8G7WAaMpgCLcBGAs/s1600/processo.png" imageanchor="1" target="_blank"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-IoA3Td0F_04/W-1PShyTMyI/AAAAAAAADvU/JS_MIdDtaAI433qtzZzQhiDp8G7WAaMpgCLcBGAs/s400/processo.png" width="480" data-original-width="1136" data-original-height="484" /></a>
<br/><br/>
Nella <a href="http://iapop.com/" target="_blank"><b>Psicologia Orientata al Processo</b></a> il Processo è definito come <i>il costante flusso di informazioni</i>.
È qualsiasi cosa che sta accadendo nel momento presente di cui siamo in grado di riconoscere il contesto. <br/>
Facciamo qualche esempio: può essere qualcosa di molto veloce come un <b>flirt</b>, l'attrazione improvvisa per una persona, un particolare che ci attrae, un oggetto che attira la nostra attenzione, un'intuizione improvvisa, un sogno notturno. <br/>
Considerando un arco di tempo più lungo, un processo potrebbe essere la relazione con un collega di lavoro, il mio percorso professionale, una dinamica familiare, la storia di un'associazione. Ci sono <b>processi a breve termine</b> e <b>processi a lungo termine</b>, alcuni lunghi una vita intera, come la storia di una persona, altri ancora più lunghi, come il razzismo, la relazione tra uomo e donna e la relazione tra esseri umani e l'ambiente. <br/>
I processi a breve termine si inseriscono all'interno dei processi a lungo termine. Per esempio la relazione tra me e la mia compagna si inserisce nel processo più grande della relazione tra uomini e donne. Non si può lavorare a fondo sul primo senza aver preso in considerazione anche l'altro. <br/>
Le domande che ci si pone possono essere: Cosa sta cercando di emergere in questo momento ? Cosa stiamo scoprendo ? Quali sono le dinamiche in gioco ?
<br/><br/>
Il <a href="https://nicola-bertin.blogspot.com/2018/07/il-mito-della-vita-nellarte-del-processo.html" target="_blank"><b>Mito della Vita</b></a> è uno strumento che permette di lavorare sul processo della vita di un individuo. Eventi come il <a href="http://www.processworkitalia.com/eventi/worldwork/" target="_blank"><b>Worldwork</b></a> permettono di lavorare su problemi e processi globali a lungo o lunghissimo termine. Sono pertanto strumenti molto importanti perché cambiamenti sui processi a lungo termine hanno un impatto imprevedibilmente significativo sulla nostra vita e quella della comunità in cui viviamo.
<br/><br/>
Il Processwork è ricco di concetti che ci aiutano a comprendere e a <i>navigare</i> nei gruppi come anche nella nostra vita personale. Uno di questi concetti fondamentali è la distinzione tra <b>Processo Primario e Secondario</b>.
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-iQuZ-TgiwEU/W-150Yo3-DI/AAAAAAAADvg/ptpZHQAIJXEr_-pIduZBJev0jARfG8JvACLcBGAs/s1600/iceberg.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-iQuZ-TgiwEU/W-150Yo3-DI/AAAAAAAADvg/ptpZHQAIJXEr_-pIduZBJev0jARfG8JvACLcBGAs/s400/iceberg.png" width="400" height="357" data-original-width="360" data-original-height="321" /></a></div>
<br/><br/>
Usando la <b>metafora dell'iceberg</b> per spiegare questa distinzione, potrei dire che il Processo <b>Primario</b> è la parte dell'iceberg che vedo e quindi conosco di più, la parte che legittimo, che <i>accetto</i> e con quale riesco a identificarmi.<br/>
Vedo la parte emersa dei ghiaccio e il sistema associativo della mia mente mi permetti di riconoscervi un iceberg; ma <b>cosa so della parte nascosta dalla superficie dell'acqua ?</b><br/>
Tutto quello di cui conosciamo poco o nulla, che ci sfida, ci spaventa o ci disturba, e comunque <i>non accettiamo</i>, è la parte <b>Secondaria</b> di un Processo. Questa parte, poco visibile ma presente, ha una forte influenza su ciò che accade, creando ostacoli e conflitti che non si riesce a superare fino a che non si è disposti ad <i>immergersi</i> e a <b>conoscere l'altra parte</b>.<br/>
A livello di società potremmo dire, per esempio, che i valori e il punto di vista dell'uomo bianco sono primari, mentre i valori e i punti di vista delle donne, degli indigeni e delle minoranze, sono secondari. A livello individuale - in generale - essere puliti e ben organizzati è primario, essere pigri e confusi è secondario.<br/>
La tendenza naturale è di assecondare il Processo Primario e di marginalizzare quello Secondario che, proprio per questo, tende a sfidarci o disturbarci. <b>Un obiettivo chiave del Processwork è quello di aiutare gli individui e i gruppi ad essere più consapevoli dei loro Processi Secondari.</b>
<br/><br/>
<iframe width="480" height="280" src="https://www.youtube.com/embed/PIQjdvw6-ZA" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen></iframe>
<br/><br/>
Ogni processo attraversa <a href="https://nicola-bertin.blogspot.com/2018/09/le-4-fasi-del-conflitto-nellarte-del.html" target="_blank"><b>quattro fasi</b></a> alla fine delle quali una nuova consapevolezza che permette il processo di evolvere a un nuovo livello di coscienza, come ho raccontato in questo <a href="https://nicola-bertin.blogspot.com/2018/09/le-4-fasi-del-conflitto-nellarte-del.html" target="_blank">post</a>. <br/><br/>
<img src="https://4.bp.blogspot.com/-39_5JrRyKIA/W6NQASuastI/AAAAAAAADuA/mhAiudywHmsEqnzNS9U-6-mPWK_a8naaQCLcBGAs/s1600/4-Fasi-Conflitto.png" width="480" /><br/><br/>
Per esempio posso essere molto infastidito da un certo comportamento di un mio collega di lavoro. Se supero la <b>fase conflittuale</b> e riesco, con <b>sincera curiosità</b> ed empatia, a esplorare e comprendere cosa mi infastidisce dall'altra parte, otterrò una nuova <b>consapevolezza</b>. A quel punto potrei continuare a essere infastidito da quel comportamento oppure no ma, certamente, <b>la relazione con quella persona non sarà più la stessa</b>. In qualche modo evolverà e il Processo ricomincerà dalla fase 1, a un livello più alto di consapevolezza. Pertanto forse l'immagine di una spirale che attraversa circolarmente le varie fasi e poi sale a un livello più alto è più adatta a rappresentare questo processo.
<br/><br/>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-gxH0Nv2DJXk/W-2WytzSVQI/AAAAAAAADv4/_sQz-eUHNKUD5VhzISyaExobkxMttIm7QCLcBGAs/s1600/spirale.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-gxH0Nv2DJXk/W-2WytzSVQI/AAAAAAAADv4/_sQz-eUHNKUD5VhzISyaExobkxMttIm7QCLcBGAs/s400/spirale.png" data-original-width="340" data-original-height="450" /></a></div><br/>
La strategia di fondo del ProcessWork è quindi quella di esplorare ciò che percepiamo come <b><i>altro</i> da noi</b> (secondario) per poi integrarlo con la parte con cui ci identifichiamo (primaria), ottenendo una consapevolezza più ampia e profonda di ciò che sta accadendo (il processo). Si presta pertanto ad essere utilizzato negli ambiti più diversi e in particolare nella <b>Trasformazione dei Conflitti</b>.Nickhttp://www.blogger.com/profile/09745167871941457228noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8593083793570500504.post-14593045774203494062018-09-20T01:05:00.000-07:002018-09-20T01:05:13.257-07:00Le 4 fasi del conflitto nell'Arte del ProcessoCome cambiano le stagioni, anche un individuo, una coppia, una famiglia, un'organizzazione, attraversano varie fasi. Per un <b>facilitatore</b>, la consapevolezza della fase del <b>conflitto</b> in cui si trova l'individuo o l'organizzazione che intende facilitare è cruciale, perché lo aiuta a valutare dove si trova il suo cliente e gli dà una direzione su come intervenire.
<br /><br />
Nel suo libro "<a href="https://books.google.it/books/about/Conflict_Phases_Forums_and_Solutions.html?id=7PdbMQAACAAJ&redir_esc=y" target="_blank">Conflict: Phases, Forums, and Solution</a>s" <b>Arnold Mindell</b> descrive quali sono le fasi di un conflitto e quali sono le caratteristiche per poterle riconoscere. Ecco le tipiche fasi:<br /><br />
<b>Fase 1</b>: può essere riassunta con un "<b>Divertiamoci!</b>". In questo periodo ci divertiamo e non prestiamo attenzione ai problemi. La concentrazione su sé stessi è una caratteristica di questa fase. Cerchiamo divertimento o attenzione dagli altri e marginalizziamo emozioni negative o problemi esterni.
<br /><br />
<b>Fase 2</b>: è caratterizzata da <b>tensione e conflitto</b>, come un problema che non può essere più marginalizzato. Siamo arrabbiati o spaventati dal problema (<b><i>X</i></b>) e cerchiamo di combatterlo o di evitarlo. I tipici passi di un processo di gruppo sono importanti specialmente in questa fase.
<br /><br />
<b>Fase 3</b>: è un periodo in cui avviene lo <b>scambio di ruolo</b>. In questa fase la nostra relazione con <b><i>X</i></b> (la cosa che ci disturba) cambia. Cominciamo ad aprirci all'altra parte, siamo capaci di immaginare o sentire come l'altro e vediamo l'altro come un aspetto di noi stessi.
<br /><br />
<b>Fase 4</b>: in questa fase siamo rilassati e <b>distaccati</b> sia da <b><i>u</i></b> (la nostra identità) sia da <b><i>X</i></b> (la cosa che ci disturba). Siamo capaci di percepire e seguire come il nostro Sé profondo o la <i>Mente del Processo</i> ci muove. La fase 4 ci dà anche una panoramica distaccata e compassionevole di come tutte le fasi cambiano, inclusa la stessa fase 4! Spesso ci muoviamo a fase 1 dopo essere stati in fase 4.
<br /><br />
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-39_5JrRyKIA/W6NQASuastI/AAAAAAAADuA/mhAiudywHmsEqnzNS9U-6-mPWK_a8naaQCLcBGAs/s1600/4-Fasi-Conflitto.png" imageanchor="1" ><img border="0" src="https://4.bp.blogspot.com/-39_5JrRyKIA/W6NQASuastI/AAAAAAAADuA/mhAiudywHmsEqnzNS9U-6-mPWK_a8naaQCLcBGAs/s1600/4-Fasi-Conflitto.png" width="450"/></a>Nickhttp://www.blogger.com/profile/09745167871941457228noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8593083793570500504.post-41138263549351512452018-09-19T03:05:00.003-07:002018-09-19T03:07:26.210-07:00L'intelligenza artificiale e il Mito della GenesiChe cosa hanno in comune l'intelligenza artificiale (IA) e il <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Adamo_ed_Eva">mito della Genesi</a> ? <br />
Qualche giorno fa ha attirato la mia attenzione un articolo che commenta i risultati di uno studio cinese sugli <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/09/02/cina-report-governativo-la-rivoluzione-tecnologica-costera-tra-i-40-e-i-50-milioni-di-posti-di-lavoro-in-15-anni/4595061/">effetti dello sviluppo e dell'utilizzo dell'IA in Cina</a>. Si prevede la <b>perdita di 50 milioni di posti di lavoro nei prossimi 15 anni</b> nell'ipotesi migliore. <i>Secondo lo studio, entro il 2030, l’automazione – innescata da un più pervasivo impiego dell’IA – sostituirà un quinto delle posizioni nell’industria manifatturiera. Quasi 100 milioni di lavoratori saranno costretti a cambiare professione nel caso in cui il processo di conversione alle macchine dovesse procedere a un passo più sostenuto. Le ultime proiezioni sembrano tuttavia andare oltre, arrivando a minacciare anche le mansioni ripetitive dei colletti bianchi: entro il 2027, mentre il settore finanziario cinese impiegherà 9,93 milioni di persone, l'automazione porterà una sforbiciata del 22% dei posti di lavoro in banca, del 25% nel mercato assicurativo e del 16% nel mercato dei capitali. Al contempo, le ore di lavoro per il personale fisico subiranno una riduzione del 27%</i>.<br />
<br />
Che ci piaccia o no l'IA sarà qualcosa sempre più presente nelle nostre vite quotidiane che sicuramente cambierà il nostro modo di vivere, lavorare e forse anche quello di <b>pensare</b>. Nell'altro mio articolo commentavo le riflessioni di alcune elementi brillanti della nostra epoca sui <b>rischi</b> dello <a href="https://nicola-bertin.blogspot.com/2017/11/lintelligenza-artificiale-e-levoluzione.html">sviluppo incontrollato delle IA</a>. Rischi che non riguardano solo il tema del lavoro ma anche quello del predominio su questo pianeta. <br />
<br />
Da un punto di vista <b>simbolico</b> l'intelligenza artificiale rappresenta il desiderio dell'essere umano di espandere all'infinito il suo <b>potere</b> e la sua <b>conoscenza</b> ovvero il desiderio di <b>diventare come Dio</b>. E qui arrivo al mito della Genesi, dove il serpente suggerisce ad Eva di mangiare il frutto dell'albero del bene e del male e di diventare come Dio. <br />
Sappiamo tutti com'è finita, Dio scopre il misfatto e caccia l'uomo e la donna fuori dal paradiso terrestre. Sempre nella Genesi (Gen. 11, 1-9) troviamo l'episodio della <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Torre_di_Babele">Torre di Babele</a>. Ancora una volta gli esseri umani cercano di arrivare fino a Dio costruendo una torre talmente alta che tocchi il cielo e ancora una volta Dio reagisce, facendo in modo che gli uomini, che prima parlavano una sola stessa lingua, parlassero tante lingue diverse e non potessero più comprendersi e completare la costruzione della Torre. <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://www.focusjunior.it/content/uploads/site_stored/imgs/0001/037/adamo-eva.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="439" data-original-width="324" height="320" src="https://www.focusjunior.it/content/uploads/site_stored/imgs/0001/037/adamo-eva.jpg" width="236" /></a></div>
<br />
<br />
Lungi da me l'intenzione di dare una interpretazione religiosa di questi miti. <a href="https://nicola-bertin.blogspot.com/2018/07/il-mito-della-vita-nellarte-del-processo.html">I miti ci aiutano a comprendere l'essenza di una data cultura</a>. Sono insegnamenti profondi che hanno a che fare con le sfide fondamentali della nostra vita. In questo caso l'insegnamento è chiaro: <b>ogni volta che l'essere umano supera troppo i propri limiti va incontro ad un disastro</b>. Penso anche ad <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Icaro">Icaro le cui ali di cera</a> si sono sciolte con il calore del sole. <br />
Un altro mito che ci viene dalla Bibbia è quello del <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Popolo_eletto">Popolo Eletto</a>. Nel libro dell'Esodo Dio esprime esplicitamente la sua predilezione per il popolo ebraico. Implicitamente anche nel mito della creazione il fatto che Dio crei l'uomo a sua <i>immagine e somiglianza</i> e metta l'Eden a sua disposizione esprime una evidente <b>predilezione</b> per la razza umana. Questa <b>credenza</b> è patrimonio di molto culture e, alimentata dalle religioni, è stata concausa e <b>giustificazione</b> di molti comportamenti <i>razzisti, nazisti, fascisti, colonialisti, sessisti</i>. Oggi questa credenza ha una influenza, anche, su come vengono trattati gli animali e la natura e sulle aspettative che molti hanno sull'IA. Molte persone danno per scontato che l'essere umano abbia il <b>controllo</b> - per mandato divino - di questo pianeta e di quello che accadrà e che, se in un dato momento prenderà vita una IA autocosciente, questa sarà al puro servizio dell'essere umano. <br />
La realtà è che l'uomo è una specie dominante sulla terra da pochissimo tempo, nella prospettiva delle Terra. I <b>dinosauri</b> l'hanno dominata per milioni di anni e poi sono scomparsi. <i>Forse anche il dominio umano sta per terminare ?</i> <br />
<br />
I <i>cambiamenti climatici</i>, i comportamenti razzisti, la distribuzione iniqua della ricchezza, i rischi connessi a uno sviluppo incontrollato dell'IA, non sono scollegati tra loro. Tutti questi problemi hanno a che fare con l'ignorare, consapevolmente o meno, il fatto che facciamo parte di un <b>sistema più grande di noi</b> e che cercare di accumulare risorse senza preoccuparsi delle <b>conseguenze</b> di ciò che facciamo può avere effetti disastrosi. Non è una questione morale, è una questione fisica. Un sistema tende a rimanere in equilibrio e pertanto ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. <br />
Come spiega bene <b>Otto Scharmer</b> nel suo ultimo libro sulla <a href="http://www.ottoscharmer.com/sites/default/files/e2e_ulab.pdf"><b>Teoria U</b></a>, c'è un disaccoppiamento tra la struttura della Realtà Sociale e la struttura del Pensiero Economico con cui ragioniamo. <br /><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://medium.com/@reimaginaire/can-organisations-help-us-go-from-ego-to-eco-system-awareness-6749c195a122" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;" target="_blank"><img border="0" src="https://cdn-images-1.medium.com/max/1600/1*iC7ihN2t3ReqM2x2Zye1Kw.jpeg" width="420" /></a></div>
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La razza umana non è il Popolo Eletto. E' una parte <i>importante</i> di un Sistema più grande in cui o impara ad agire in <b>armonia</b> con il Sistema o il Sistema troverà un <b>nuovo equilibrio</b>.Nickhttp://www.blogger.com/profile/09745167871941457228noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8593083793570500504.post-47754199614747149962018-08-04T08:02:00.000-07:002018-08-04T08:02:12.330-07:00Su razzismo e antirazzismoRecentemente ho visto un bellissimo film. Si chiama il "<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Il_diritto_di_contare">diritto di contare</a>". Racconta la storia di <b>tre giovani ragazze di colore</b> che negli anni 60 sono riuscite a superare i <b>pregiudizi razziali e sessisti</b> e ad avere un ruolo da protagoniste nella storia dei viaggi spaziali americani.<br />
E' l'epoca di <b>Martin Luther King</b>, <b>John Kennedy</b>, <b>Malcolm X</b>. L'epoca in cui per le persone di colore c'erano <b>posti riservati</b> negli autobus, c'erano bagni riservati, uffici riservati. E' un'esperienza che ci sembra <b>lontanissima</b>, eppure non sono passati ancora <b>60 anni</b>. Ci sembra lontanissima quell'esperienza perché <b>le sofferenze e le lotte di quegli anni non sono state inutili</b>. Qualcosa è cambiato a livello <b>collettivo</b>. Oggi, l'idea che una persona possa essere considerata <b>inferiore</b> per via del <b>colore</b> della sua pelle o a causa del suo <b>genere</b> è, collettivamente, ritenuta sbagliata. Naturalmente continuano a verificarsi episodi di razzismo o di sessismo. Lo vediamo tutti i giorni, nella politica, nel lavoro, nelle relazioni. Siamo in grado di vederlo perché oggi c'è più <b>sensibilità</b> su questo tema, siamo, collettivamente, più <b>consapevoli</b> rispetto a 60 anni fa. <b><i>È un processo che si deve completare</i></b>. Abbiamo fatto molti passi avanti, dobbiamo farne ancora.<br /><br />
Viviamo un momento storico, in Italia, di fenomeni di contrapposizione definiti, per esempio, di <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/08/01/antirazzismo-in-assenza-di-razzismo-lultima-arma-di-distrazione-di-massa/4531499/"><b>razzismo</b> e di <b>antirazzismo</b></a>. Sì compara questa epoca storica con altre epoche storiche ignorando tutto quello che c'è stato in mezzo, i passi in avanti che sono stati fatti, la sensibilità e la consapevolezza che, collettivamente, l'umanità ha acquisito grazie alle lotte e alle sofferenze che ci sono state nelle ultime decine di anni.<br />
Abbiamo di fronte a noi problemi che richiedono <b>soluzioni complesse</b> ma la gestione della complessità è qualcosa che ci <b>infastidisce</b> nell'attuale contesto tecnologico di necessità di <b>soddisfazione immediata dei bisogni</b>. Abbiamo troppe cose a cui prestare attenzione, a cui pensare. Abbiamo bisogno di soluzioni semplici, di <b>slogan</b> che fanno capire che parte stiamo e <b>chi sta sbagliando</b>: gli altri, <i>ovviamente</i>.<br />
E' un meccanismo che serve ad <b>allontanare il disagio</b> che sentiamo di fronte a questi problemi. Naturalmente questo meccanismo i problemi non li risolve però, <i>per un po'</i>, ci sentiamo <b>meglio</b>.<br />
Collettivamente, abbiamo altri passi da fare. Abbiamo bisogno di <b>eroi</b> capaci di guardare il disagio che hanno dentro senza proiettarlo sull'altro, capaci di accettare che anche nell'altro c'è una parte, per quanto piccola, di ragione.<br />
Eroi capaci di ascoltare <b>tutte le voci</b> e di aiutare le persone a trovare soluzioni condivise a problemi complessi.
<div>
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Nickhttp://www.blogger.com/profile/09745167871941457228noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8593083793570500504.post-61919324436335103482018-07-02T09:16:00.000-07:002018-10-08T00:28:05.099-07:00Il Mito della Vita nell'Arte del ProcessoIl <b>Mito della Vita</b> è usato nell'<a href="https://artedelprocesso.com/">Arte del Processo</a> per dare una struttura che permetta di capire <b><i>chi siamo</i></b> e <i>chi stiamo cercando di diventare</i>.<br />
Come leader nelle organizzazioni una maggiore consapevolezza del nostro scopo più profondo può aiutarci a capire il significato che si nasconde dietro le sfide che stiamo vivendo.
<br />
<br />
Il termine <i>Mito della Vita</i> è stato coniato da <b>Jung</b> per descrivere tutte le varie <i>tendenze e influenze a lungo termine</i> che insieme intrecciano la <i>trama unica della vita</i> di ogni individuo. Alcune di queste tendenze appartengono alla natura innata della persona mentre altre sono legate ai contesti culturali e familiari, al background storico e alle esperienze personali. <b>È ciò che ti rende unico e diverso da ogni altra persona</b>. In questo modo ognuno di noi ha le proprie sfide e i propri talenti. Ognuno di noi incontrerà le sfide della vita nel nostro modo unico.<br />
Questa idea di avere un principio di organizzazione di fondo appare anche nella cultura "<b>aborigena</b>", dove la persona viene a volte indicata come una canzone dei sogni. "La vita è un tempo in cui la persona può cantare la sua canzone e vivere il suo sogno. L'espressione di quella canzone dà un senso alla propria vita e alla propria comunità." <i>Mudroororoo (1994, p.64)</i>
<br />
<br />
Jung notò nel suo lavoro che c'è una tendenza nella vita di ogni persona a rivisitare certi archetipi / figure nelle nostre vite e nei nostri sogni. Un modo <b>per scoprire il nostro mito della vita</b> è concentrarsi sui nostri<b> primi sogni o ricordi d'infanzia</b>. Ci sono alcune tendenze e modelli che si ripetono continuamente. Ed è ancora attraverso i nostri ripetuti incontri con questi modelli che possiamo crescere, svilupparci e connetterci con il nostro potenziale creativo.
<br />
<br />
Quindi il concetto del mito della vita è che c'è un progetto di base o un <b>processo di sogno</b> che modella le nostre vite. In un certo senso ci sono strutture che sono fatti immutabili, per esempio, dove siamo nati, cosa ci è successo nei primi anni della nostra vita, certi tratti innati della personalità, ecc.; ma pensare a questi come puramente deterministici è troppo limitante. Siamo esseri sognanti, fantasiosi e creativi in grado di prendere in mano il nostro destino e usarlo come una tela su cui dipingere un quadro meraviglioso. Attraverso l'impegno attivo con il modello nella nostra vita diventano poteri che possiamo imparare a usare in modo creativo. <i>Baker ed Edmunds (2009)</i>
<br />
<br />
Questa è l'idea del mito della vita. Se diventiamo consapevoli delle influenze chiave e delle difficoltà che emergono continuamente nelle nostre vite, possiamo sfruttare consapevolmente quei poteri per la nostra crescita e lo sviluppo piuttosto che sentirci in balia di loro. L'Arte del Processo ha una quantità di metodi e tecniche per scoprire e dispiegare il suo significato e scopo. Come leader è utile per noi sapere quali sono i nostri modelli di base, qual è il nostro sogno più profondo e dove diventa evidente nella vita professionale. [*]<br />
<br />
[*] <i>Traduzione italiana di "Spirituality, leadership and management, seventh national conference proceedings: leadership for the merging world / Glenn Martin, Claire Jankelson, editors, p.122"</i>
<br />
<br />
<br />
<br />
I miti presentano storie di dei, eroi leggendari, esseri con qualità o poteri speciali. Alcuni di essi raccontano la storia della creazione del mondo e dell'essere umano. Raccontano la storia dall'inizio dei tempi. Non abbiamo miti che stanno guidando la nostra vita ora. Nel suo saggio, <a href="http://www.anobii.com/books/Miti_per_vivere/9788804413028/0104d25013d2b1bf02">Miti per Vivere</a>, <b>Joseph Campbell </b>analizza e spiega l'origine e la funzione che miti e leggende hanno e hanno avuto presso i diversi popoli. Essi ci mostrano modalità di trattare con le differenti fasi ed aspetti dei nostri conflitti interiori ed esteriori, incluse le sfide fondamentali della vita. Il mito ha a che fare con l'energia base della nostra vita. <b>Pensando alla vita come un viaggio mitologico è più facile comprenderne il significato</b>. Come mi giudico da un punto di vista "<i>mitico</i>" ? I miti sono collegati a una data cultura, servono come radici o base per lo sviluppo culturale e ci aiutano a toccare l'<i>essenza della vita</i>. <br />
Le fiabe sono meno locali in termini di cultura. Possiamo trovare gli stessi temi in tutto il mondo. L'analista Junghiana Marie Luise Von Franz, specializzata nell'interpretazione di fiabe scrive che le fiabe trattano di una sola cosa: il viaggio verso il Sé.
<br />
<br />
Il Mito della Vita si riferisce ad esperienze psicologiche di base che affronteremo nel corso della vita. E' un modello "compresso" che comprende alcune energie o qualità di base che siamo tenuti a sperimentare, esprimere o trasformare. Un modo per esplorare il Mito della Vita è lavorare con il <b>primo sogno</b> o memoria o fantasia di bambino. Un altro modo sono i <b>sintomi cronici</b>. I sintomi non sono solo individuali, non ne siamo responsabili, non siamo colpevoli. Il corpo ci parla, molti sintomi e limiti appartengono alla cultura. <br />
<br />
Anche le <b>dipendenze</b> possono darci informazioni sul Mito della Vita. Alcune sono orribili ma la nostra psiche non è stupida. Con la dipendenza stiamo cercando un certo stato di coscienza, ci arriviamo quasi ma non esattamente. Non riusciamo a utilizzare questo <i>stato</i> e ci proviamo, perché ci eravamo quasi. <br />
<br />
<b>Ripetute difficoltà nelle relazioni</b>. Le persone che incontriamo portano con sé l'energia che non sappiamo come utilizzare. Se, per esempio, le persone non rispettano i miei limiti, può essere parte del mito della vita. <br />
<br />
Un elemento importante in questo contesto è il concetto di <b>Alleato</b>.<br />
L'alleato è qualcosa che è al tuo fianco e ti aiuta. Nelle favole, quando il protagonista sembra stia per soccombere, qualcosa appare e cambia le sorti dell'eroe. Qual è il tuo alleato nei momenti in cui tutto sembra andare male? <br />
Nella tradizione sciamanica, così come ci viene raccontata da <b>Carlos Castaneda</b>, l'alleato è invece qualcosa di molto diverso, di molto <i>pericoloso</i>. È un potere che aspetta e minaccia il guerriero nel posto dove si sta da soli, nel momento di difficoltà. <i>Attraverso il confronto con questo potere, il guerriero acquisisce parte di questo potere e, a quel punto, diventa il suo più grande alleato</i>. Possiamo trovare questo potere nei momenti più difficili della vita. <br />
Attenzione a dire che tutto ciò che ci accade è buono, ed è importante dire no a questi eventi, dal punto di vista etico, sociale. Quando sono pronto ad affrontare esperienze traumatiche, allora posso affrontarle ed apprendere. È una scelta decidere che un evento può essere un alleato oppure no. Un evento può avere entrambi i lati, il lato terribile ma anche essere un alleato.<br />
<br />
Nell'Arte del Processo scopriamo il Mito della Vita lavorando su:<br />
<br />
<ul>
<li>sogni dell'infanzia</li>
<li>primissimi ricordi</li>
<li>sintomi cronici</li>
<li>dipendenze</li>
<li>situazioni di pericolo di vita</li>
<li>relazioni importanti</li>
<li>un "Alleato"</li>
<li>crescita personale continua</li>
<li>polarità dalla prospettiva della Mente del Processo</li>
</ul>
<br />
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<img alt="Dettaglio del fumetto sul mio Mito della Vita" border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-WF4Cx_kSWM8/Wzy_3LyJonI/AAAAAAAADrs/-YR8EOeupXo4OytGSFMLtRR--sDYItlcACLcBGAs/s1600/MdVshort.jpg" />
<i>Dettaglio del fumetto sul mio Mito della Vita</i>.Nickhttp://www.blogger.com/profile/09745167871941457228noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8593083793570500504.post-47353168181197857902018-02-25T07:49:00.000-08:002018-06-18T08:21:37.772-07:00Le figure di sogno nella Psicologia orientata al Processodi <a href="http://sonjastraub.com/"><b>Sonja Straub</b></a>, estratto da <a href="https://books.google.it/books/about/Stalking_Your_Inner_Critic.html?id=h5uDnQAACAAJ&redir_esc=y" target="_blank">Stalking Your Inner Critic</a>, traduzione di <b>Nicola Bertin</b>.
<br/><br/>
Un modo di comprendere e <b>spiegare la psiche e il comportamento</b> nella <a href="https://artedelprocesso.com/">Psicologia orientata al Processo</a> è dividerli nelle loro parti temporanee e personalizzare le parti come <b>figure di sogno</b> diverse.<br/>
Una figura di sogno è la personificazione di un pezzo di informazione o modello che compare con una personalità. Questi pezzi possono essere modelli o processi dinamici come sensazioni, desideri, resistenze, fantasie ecc [...] <br/>
Le figure di sogno sono <b>manifestazioni momentanee</b> nel tempo. Appaiono e nel farlo cambiano già le loro qualità e caratteristiche. Le figure di sogno hanno la <b>loro propria psicologia</b> e potenziale da crescere e sviluppare. Non solo l’intera persona ma anche le sue parti sono in processo continuo di cambiamento e sviluppo e deve essere visto come dinamico piuttosto che statico. L’unico modo di comprendere l’individuo è dinamico e limitato a uno specifico punto nel tempo. Descrive la <b>configurazione momentanea della consapevolezza</b> piuttosto che cercare cause nel passato o motivazioni intrapsichiche del comportamento. L’informazione importante è la configurazione presente della figura di sogno. <i>Questa prospettiva rende relativi, se non inutili, termini come <b>salutare</b> e <b>malato</b></i> e in qualche modo esclude la diagnosi che va oltre la situazione momentanea. Le dinamiche delle esperienze personali sono incluse o si specchiano nel <b>concetto di una persona come di un gruppo di diverse figure di sogno</b>.
<br/><br/>
FIGURE DI SOGNO E LORO RELAZIONE CON L’INTERO<br/>
Al fine di spiegare la relazione dell’individuo con la figura di sogno userò l’<b>analogia del teatro</b>. <b>L'individuo è l’intero</b>, includendo il direttore, l’attore e tutto il cast che interpreta sé stesso. Le diverse figure di sogno incarnano aspetti dell’intero e hanno alcune qualità e caratteristiche di <b>personalità separate</b>. Hanno le loro caratteristiche e credenze, le loro preferenze e avversioni, la loro storia individuale e comportamento e una psicologia separata. Possono cambiare, crescere e trasformarsi come una persona o un personaggio in un’opera teatrale.<br/>
<b>L’individuo non è semplicemente una persona coerente ma un gruppo intero di differenti personalità</b>, un entourage. La personalità è come un grande assemblaggio. <i>Questo significa che quando parliamo con qualcuno non parliamo semplicemente con una persona ma qualche volta parliamo con un intero gruppo di persone</i>. Dicendo qualcosa a una figura di sogno possiamo irritare o lasciare fuori un'altra. O la persona può avere l'esperienza di sentirsi divisa; una parte sta facendo qualcosa con cui le altre parti non sono d’accordo.<br/>
Diamond confronta la figura di sogno e la sua relazione con l’intero con la struttura di una frase: “Una figura di sogno sta all'informazione intera come un morfema sta alla frase: il più piccolo elemento che contiene ancora significato.” (subm. manuscript, p.26)<br/>
Questo significa anche che le singole figure non hanno molto senso da loro stesse. Possono solo essere comprese e scoperto il loro intero potenziale all'interno del loro ambiente, comprese le relazioni con le altre parti. Spesso le figure di sogno sono in <b>relazione complementare</b>, o in reazione a un’altra. Per esempio, se c’è un bambino, spesso c’è anche una madre intorno, e <i>se c'è un critico deve anche esserci da qualche parte una vittima o la figura criticata</i>.<br/><br/>
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-qd-7vlwWBtI/WpLapVNvY4I/AAAAAAAADqE/5F4ecq7SI-kguwYZvldwm8W3pkSb-p9PwCLcBGAs/s1600/Orchestry.png" imageanchor="1" ><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-qd-7vlwWBtI/WpLapVNvY4I/AAAAAAAADqE/5F4ecq7SI-kguwYZvldwm8W3pkSb-p9PwCLcBGAs/s1600/Orchestry.png"/></a>
Nickhttp://www.blogger.com/profile/09745167871941457228noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8593083793570500504.post-44886589163701030492017-11-13T08:43:00.000-08:002017-11-13T08:43:22.712-08:00L'intelligenza artificiale e l'evoluzione della speciedi <b>Nicola Bertin</b>
<br/><br/>
Nel lontano <b>1993</b> scelsi all'esame di maturità di svolgere il tema sulle <b>macchine pensanti</b>. <b><i>Supereranno o no l'uomo ?</i></b> <br/>
La mia tesi diceva: <b>probabilmente si</b>, è l'<i>inevitabile cammino dell'evoluzione</i>, che non guarda in faccia nessuno. Chiariamoci subito su questo punto essenziale: al momento attuale nessuno sa <b>come</b> le IA evolveranno e neppure <b>quando</b> diventeranno <b>autocoscienti</b>. La <i>sensazione</i>, per chi si interessa al tema, è che questo momento sia <i>imminente</i>. Gli <a href="https://www.focus.it/tecnologia/innovazione/il-primo-robot-al-mondo-con-una-cittadinanza" target="_blank">ultimi risultati sulle IA</a> e il rilascio del <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Computer_quantistico" target="_blank">computer quantistico</a> mettono in fibrillazione alcune delle migliori teste pensanti di questo pianeta.
<br/><br/>
<iframe width="560" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/dMrX08PxUNY?rel=0" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>
<br/><br/>
<b>Elon Musk</b> è probabilmente la persona che più di tutte le altre mette in guardia su come avviene lo sviluppo dell'IA. Dalle <a href="https://www.focus.it/tecnologia/innovazione/intelligenza-artificiale-il-duello-tra-musk-e-zuckerberg" target="_blank">discussioni con il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg</a>, ai commenti sui <a href="http://www.repubblica.it/tecnologia/2017/09/04/news/elon_musk_sara_l_intelligenza_artificiale_a_causare_la_terza_guerra_mondiale_-174617318/" target="_blank">test nucleari coreani</a>, ogni occasione è buona per ricordare il pericolo dello sviluppo incontrollato IA. Secondo Musk l'IA è la più grande minaccia alla vita umana così come noi la conosciamo ora. Al fine di promuovere e sviluppare un'IA amichevole alla razza umana ha fondato, insieme a Sam Altman e altri investitori, <a href="https://openai.com/" target="_blank">OpenAI</a>, un'organizzazione non profit di ricerca sull'IA, con un investimento di oltre<i> 1 miliardo di dollari</i>.
<br/><br/>
Anche <a href="https://www.focus.it/tecnologia/innovazione/hawking-il-nostro-tempo-come-specie-dominante-sulla-terra-sta-per-finire" target="_blank"><b>Stephen Hawking</b> è pessimista</a> a riguardo dell'impatto dell'IA sulla vita umana e insiste sulla necessità di evolvere in una specie <i>multiplanetaria</i>, che possa sopravvivere alle minacce del cambio climatico e dell'intelligenza artificiale.<br/>
Per quanto ne so io, le <b>simulazioni</b> sullo sviluppo delle IA danno come vincente nella maggior parte dei casi una specie aggressiva. Condivido le preoccupazioni di Elon Musk, soprattutto per quanto riguarda la competizione tra le grandi potenze. Saranno in grado di accordarsi e disponibili a rinunciare a un vantaggio competitivo pur di assicurarsi di avere tutti quanti IA che siano solo amichevoli ?<br/><br/>
Un altro aspetto interessante riguarda il <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Transumanesimo" target="_blank"><b>transumanesimo</b></a>, ipotesi che lo stesso Musk sottolinea, è cioè di una evoluzione umana come <i><b>integrazione tra uomo e macchina</b></i>. Ipotesi che solo a pensarci mi mette i <i>brividi</i> ma che potrebbe essere l'unica possibile perché l'essere umano possa mantenersi <b>competitivo</b> con le specie che nasceranno come sviluppo delle IA. A meno che l'essere umano non compia un <b>salto evolutivo</b> di cui, al momento attuale, non si vedono le tracce. A meno che non nasca una <b>coscienza collettiva</b> che ci renda in grado di unire le nostre forze e di affrontare le gravi minacce che sono ormai all'orizzonte, dal <i>cambio climatico</i>, alla <i>resistenza antibiotica</i>, allo sviluppo incontrollato dell'IA. <br/>
Già adesso ci troviamo ad affrontare <a href="https://www.linkedin.com/pulse/ma-quali-robot-lincubo-del-futuro-lavoro-sono-e-zombie-maggiolo/" target="_blank">sfide date dalla tecnologia</a> che <i>polarizzeranno</i> sempre di più il mondo del lavoro.
<br/>
Potremmo trovarci, tra <i>meno di 100 anni</i>, a vivere in delle riserve come vivono ora gli indiani d'America, e la Terra dominata da altre specie, forse <i>inorganiche</i>. E ad essere <b>grati</b> che sia andata così.<br/>
Nickhttp://www.blogger.com/profile/09745167871941457228noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8593083793570500504.post-77040921211370799622017-11-05T06:59:00.001-08:002017-11-05T06:59:51.821-08:00L'essenza del Personal Brandingdi <b>Nicola Bertin</b>.
<br />
<br />
Tra maggio e giugno 2017 ho preso parte a un training <b>Erasmus+</b> in <b>Lettonia</b> sul tema del <b>Personal Branding</b>: <b><i>Brand New You</i></b>. Insieme ad altri 29 splendidi partecipanti e 4 fantastici <i>facilitatori</i> abbiamo esplorato come diversi approcci e <i>tecniche di personal branding</i> del mondo del business possono essere utilizzate per sviluppare una <i>crescita personale e professionale</i> al fine di promuovere sé stessi e il proprio lavoro.
<br />
Aldilà della straordinaria esperienza umana e personale mi premeva condividere, <i>da buon facilitatore</i>, l'<b>essenza</b> di ciò che ho imparato sul Personal Branding. E la parola che più di tutto il resto mi è rimasta dentro è: <b>Autenticità</b>.
<br />
<br />
Chi sei veramente ? Quali sono i tuoi punti di forza e le tue debolezze ? Qual'è il tuo <i><b>regalo unico</b></i>, quel dono, quella conoscenza, quella capacità che <b>senza di te non verrà mai manifestata</b> su questo pianeta ? Se riesci a rispondere a queste domande, se riesci a capire veramente chi sei e sei in grado di esprimerlo in modo chiaro, onesto, fiducioso, hai colto e sviluppato l'essenza del tuo <b>Brand</b>.
<br />
Ci sono poi molti altri aspetti su cui si può lavorare per sviluppare il proprio Personal Brand, ma tutto parte da te, dalla capacità di cogliere chi sei e dal coraggio di usare pienamente il tuo <b>potere personale</b>.
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-fTKwJLpnunE/Wf8bWfqaubI/AAAAAAAADmw/a7RUWQsUvEoR6I6BB55XhRuwyGKYOXYtQCLcBGAs/s1600/PersonalBrandingMindMap.png" width="450" /></div>
<br />
Uno degli aspetti più interessanti del conoscere sé stessi e, probabilmente, la chiave di volta dell'intero processo, è comprendere che una persona non può essere definita in modo netto ma ci sono tanti parti, più o meno consce, che costituiscono il nostro <a href="https://nicola-bertin.blogspot.it/2017/09/il-multiverso-interiore.html">multiverso interiore</a>. <b>La nostra personalità non è qualcosa di statico e costante, al contrario evolve e spesso è frammentata</b>. Che noi vogliamo o no, le parti inconsce emergono nei movimenti del corpo, nella postura, nel tono della voce, nelle reazioni di un individuo alle situazioni. Conoscere queste parti è fondamentale per essere <b>autentici e congruenti</b> nel modo di comunicare, e<i> riuscire a usare consapevolmente il grande potere che detengono, e che, spesso, sembra remarci contro</i>.
<br />
<br />
<iframe src="https://www.facebook.com/plugins/video.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fpiepildi%2Fvideos%2F1688718047840257%2F&show_text=0&width=560" width="560" height="315" style="border:none;overflow:hidden" scrolling="no" frameborder="0" allowTransparency="true" allowFullScreen="true"></iframe>Nickhttp://www.blogger.com/profile/09745167871941457228noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8593083793570500504.post-24850869639800812562017-09-27T09:43:00.003-07:002017-09-27T09:48:00.656-07:00La facilitazione delle riunioni: che cos'è e perché serve al mio gruppodi <b>Lucilla Borio</b>
<br/><br/>
Il momento della <b>riunione</b> dovrebbe idealmente rappresentare per un gruppo, una cooperativa o
una qualsiasi altra forma associativa un gran bel <i>momento di incontro ed elaborazione collettiva di
idee e progetti comuni</i>. Attraverso l’elaborazione e grazie all’<b>intelligenza collettiva</b>, le idee si
trasformano in azioni mirate al raggiungimento degli <b>obiettivi comuni</b>. In un contesto laico, la
riunione può assumere la funzione di un <i><b>rituale</b></i> che rinsalda i legami personali ed il senso di
appartenenza al contesto scelto, esercitando in modo evoluto la funzione “politica” del gruppo
nell’operare scelte strategiche e dare il via a progetti ed attività pratiche condivise. Insomma, un
momento <i>vivificante ed entusiasmante</i>, in cui incontrarsi tra “<i>compagni di viaggio</i>” e decidere
insieme cosa fare, un momento da accogliere con grande <b>gioia</b> ed alte aspettative... <b>ma è davvero
così ?</b><br/>
Nella realtà, la notizia di essere convocati ad una riunione provoca spesso nei partecipanti
sensazioni non proprio gradevoli, che vanno da un lieve fastidio ad una vera e propria <b>ansia</b>, unita
ad un senso di disagio nell’immaginare la situazione che si troveranno a vivere: un incontro
disfunzionale, caotico, spesso inutile e frustrante.<br/><br/>
<b>E voi che esperienza avete?</b> Provate a vedere se il test vi ricorda qualcosa di familiare!<br/><br/>
<b>Test rapido per capire se al tuo gruppo serve la facilitazione</b><br/>
<i>
o Le riunioni spesso iniziano e terminano in ritardo rispetto all’ora di convocazione<br/>
o L’Ordine del Giorno non viene comunicato prima della riunione, e durante la riunione non è
visibile<br/>
o E’ difficile contribuire all’Ordine del Giorno con proposte e idee personali<br/>
o Ad ogni argomento non viene assegnato un tempo specifico<br/>
o In riunione ci sono alcune persone che parlano molto e altre che non parlano affatto<br/>
o Ci sono prevaricazioni e spesso non viene rispettato il turno di parola<br/>
o Perdiamo molto tempo con argomenti fuori tema e giriamo “a vuoto”<br/>
o Non prendiamo appunti su una lavagna a fogli o in altro modo visibile a tutti<br/>
o Le decisioni non vengono prese in modo chiaro e condiviso<br/>
o Il contenuto stesso delle decisioni non è chiaro e condiviso da tutti i membri del gruppo<br/>
o Molte decisioni prese in riunione non vengono messe in pratica<br/>
o Non è chiaro dove vengono custoditi i verbali delle riunioni e che uso ne viene fatto<br/>
o La riunioni sono faticose, noiose e non si fanno pause<br/>
o Si sta sempre seduti e non si usano tecniche di partecipazione attiva<br/>
o Al termine della riunione non facciamo nessuna valutazione del lavoro svolto<br/>
o Il clima relazionale del gruppo è problematico<br/>
o Ci sono persone stressate dai troppi incarichi ed altre piuttosto passive<br/>
o Non riusciamo a realizzare le finalità dello statuto o della carta di intenti<br/>
o Siamo in una situazione di conflitto che ci tiene bloccati<br/>
o Poche persone partecipano alle riunioni del gruppo, alcuni abbandonano la riunione prima del
termine<br/>
o Stiamo perdendo membri e non capiamo perché</i><br/><br/>
Se vi identificate in almeno la metà di queste frasi, è chiaro che il vostro gruppo ha bisogno di
<b>facilitazione</b>! Ma cosa significa questa parola, ancora (ahimè) poco conosciuta nella cultura
italiana? <br/>
<b>Facilitare significa organizzare le riunioni in modo razionale, efficiente e partecipativo</b>,
per dar modo a tutti i membri del gruppo di contribuire al processo decisionale con la propria
creatività e responsabilità. <br/>
Il fine della facilitazione è il bilanciamento dei tre vertici del <b>triangolo
del Processo di gruppo</b> che evidenzia gli <a href="https://nicola-bertin.blogspot.it/2017/09/vivere-e-collaborare-in-modo-sostenibile.html">aspetti fondamentali della collaborazione</a>: <b>risultato</b> (cosa
facciamo insieme, gli obiettivi), <b>processo</b> (come lavoriamo insieme, la modalità), <b>relazione</b> (come
stiamo tra di noi, le persone).<br/>
<b>Il facilitatore è la guida imparziale</b> del processo di gruppo, rispetta e cura la relazione tra le
persone e si impegna affinché il gruppo prenda le migliori decisioni possibili per realizzare i propri
obiettivi. Volete saperne di più? Allora ... al prossimo numero!
<br />
<br />
<b>Lucilla Borio</b>, <a href="http://www.torri-superiore.org/" target="_blank">Ecovillaggio Torri Superiore</a><br />
<a href="http://clips.gen-europe.org/" target="_blank">CLIPS</a> – Community Learning Incubator Programme for Sustainability<br />
Coordinatrice per l’Italia di <a href="http://www.iifac.org/" target="_blank">IIFAC</a> - International Institute for Facilitation and Change<br />
<br />
Nickhttp://www.blogger.com/profile/09745167871941457228noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8593083793570500504.post-13944248715327573292017-09-27T07:39:00.000-07:002017-09-27T07:39:34.930-07:00Vivere e collaborare in modo sostenibiledi <b>Lucilla Borio</b>
<br />
<br />
L’essere umano è un <i><b>animale per sua natura sociale</b></i>, che si è evoluto grazie alle caratteristiche
specifiche legate alla capacità di comunicare con i propri simili per elaborare <b>strategie vincenti</b> a
fronte di situazioni di inferiorità fisica rispetto alla potenza degli ecosistemi e all’aggressività dei
predatori.<br />
Insomma, non avendo zanne ed artigli ha imparato a cacciare in gruppo per riuscire a
<b>sopravvivere</b>. Per <b>comunicare meglio</b>, ha creato l’uso della parola detta, scritta, trasmessa e
codificata. Anche oggi, nell’era del digitale e della comunicazione virtuale, sentiamo il <i>bisogno di
unirci a persone che sentiamo simili a noi</i> nei desideri e negli interessi, e creiamo nel nostro
prezioso tempo libero un gran numero di associazioni, comitati, consigli e gruppi con una finalità
collettiva esplicita e condivisa. Abbiamo ben capito che <b>l’unione fa la forza</b>, e che collaborando
con gli altri possiamo raggiungere <b>risultati che da soli non potremmo</b>.<br />
Ma ahimè, molto spesso la collaborazione si tinge di difficoltà, e il nobile ideale che ci unisce
scompare dietro una cortina di <b>attriti personali</b>, tensioni, disagi e conflitti. Nel tentativo di
realizzare i nostri sogni, ci ritroviamo in uno scenario da incubo da cui vorremmo scappare a
gambe levate. La buona notizia è che si può imparare a gestire le dinamiche sociali attraverso
percorsi di conoscenza e formazione su come <b>collaborare in modo costruttivo</b>, rispettoso e
pacifico per raggiungere i nostri scopi.
<br />
<br />
Il triangolo qui a lato mette in evidenza i tre aspetti fondamentali che
concorrono a creare una buona dinamica interna: <b>risultato </b>(obiettivo =
che cosa?), <b>processo </b>(modalità = come?), <b>persone </b>=relazioni (chi?). Il
triangolo deve idealmente essere equilatero (cioè dare pari rilevanza a
ciascun aspetto); al baricentro si pone la <b>responsabilità condivisa</b> tra
tutti i membri del gruppo per bilanciare le tre forze presenti e
distanziare i vertici. Applicare buone pratiche di relazione, processo ed
operatività all’interno di qualunque gruppo dà vita ad un modo di
essere, di vivere, di lavorare che contribuisce a creare giorno dopo
giorno una cultura di pace e collaborazione.
<center><img border="0" data-original-height="182" data-original-width="251" src="https://4.bp.blogspot.com/-pYsK_PwiU1Q/Wcu2iSyrhiI/AAAAAAAADlU/v6EGzvrvv400RauRkOhXJSx67FRAEMKlQCLcBGAs/s1600/trinagolo.png" /></center>
<br /><br />
Ecco un breve elenco degli aspetti principali da tenere presenti quando si fa parte di un gruppo e si
desidera lavorare insieme agli altri:<br />
<br />
<b>1) la gestione dei rapporti personali</b>: l’esperienza quotidiana ci insegna che il conflitto è
ineludibile ed è sempre dietro l’angolo. E’ un polo energetico che catalizza e polarizza le
energie delle persone e può portare l’intero gruppo alla paralisi ed infine alla
disgregazione, passando attraverso grandi disagi e sofferenze personali.<br />
<br />
<b>2) il senso di appartenenza</b>: è il filo rosso che lega insieme persone collegate tra loro da ideali
e principi, non da vincoli di sangue o rapporti economici. Un’identità collettiva e condivisa
crea un territorio comune entro il quale tutti si sentono sicuri e a proprio agio.<br />
<br />
<b>3) la cultura della partecipazione e del processo decisional</b>e: imparare a organizzare bene le
riunioni e a scegliere consapevolmente il processo decisionale dà forza all'operato
collettivo e aumento molto la possibilità che le idee/progetti divengano realtà. Motiva i
soci a partecipare volentieri e ad invitare altri amici da coinvolgere.<br />
<br />
<b>4) la funzionalità operativa</b>: per realizzare gli obiettivi prefissati, il gruppo si organizza in modo
razionale ed efficace per poter funzionare attivamente e raggiungere i risultati concreti che
aveva prefissato.<br />
<br />
In questo momento di crisi planetaria abbiamo l’urgenza di uscire dai <i>vecchi schemi di
competizione e sopraffazione</i> (sia tra esseri umani sia nei confronti del pianeta), e di sostenere
una <b>cultura legata all'ascolto</b>, all'inclusione, alla partecipazione e alla valorizzazione
dell’intelligenza collettiva, parlando un linguaggio diverso e aprendo strade nuove nelle relazioni
personali e collettive. Sarebbe auspicabile che anche la classe politica, molto impegnata a litigare e
molto meno a cercare risposte reali ai gravissimi problemi che stiamo vivendo, si risvegli dal
“sonno della ragione” in cui è precipitata e si apra ad una trasformazione del proprio modo, assai
insostenibile, di lavorare.<br />
<br />
<b>Lucilla Borio</b>, <a href="http://www.torri-superiore.org/" target="_blank">Ecovillaggio Torri Superiore</a><br />
<a href="http://clips.gen-europe.org/" target="_blank">CLIPS</a> – Community Learning Incubator Programme for Sustainability<br />
Coordinatrice per l’Italia di <a href="http://www.iifac.org/" target="_blank">IIFAC</a> - International Institute for Facilitation and Change<br />
<br />Nickhttp://www.blogger.com/profile/09745167871941457228noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8593083793570500504.post-48518037540628428892017-09-18T07:59:00.000-07:002017-09-18T08:11:09.101-07:00Il multiverso interioredi <b>Nicola Bertin</b>.<br /><br />
Forse qualche volta ti è capitato un momento di <b>stress emotivo</b>, di rabbia, tristezza o entusiasmo, gioia, e hai avuto un comportamento o una reazione diversa da quelle abituali, che hanno sorpreso te stesso o le persone che ti conoscono e ti hanno fatto dire "<i>quello non ero io</i>".
<br /><br />
Magari hai sperimentato pratiche di <b>meditazione</b> in cui si cercava di <i>osservare i propri pensieri</i>. Se c'è quindi una <i>parte di me</i> che osserva e una <i>parte di me</i> che pensa e viene osservata, allora <b><i>chi sono io</i></b> ?<br />
<br />
Se ti sei interessato di Psicologia o di Sviluppo Personale hai forse sentito parlare del <b>bambino</b> o della <b>bambina interiore</b>, secondo il modello dell'<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Analisi_transazionale" target="_blank">analisi transazionale</a>. Secondo questo modello la personalità di ciascuno è composta da tre differenti strutture che generano tre diverse modalità coerenti di sentire, pensare e fare, <i>l'Adulto, il Genitore e il Bambino</i>. <br />
Con la teoria di <i>Ego, SuperEgo ed Es</i> di <b>Freud</b> o degli <i>archetipi</i> di <b>Jung</b>, sono altri modi per esprimere l'idea che la <b>personalità di un individuo è composta da parti diverse</b>, a volte anche molto diverse tra loro.
<br /><br />
Nella <a href="http://www.iapop.com/" target="_blank">Psicologia orientata al Processo</a> queste parti vengono chiamate <b>figure di sogno</b>. Una figura di sogno è la <i>personificazione</i> di un pezzo di informazione o modello che compare con una personalità. Questi pezzi possono essere modelli o processi dinamici come sensazioni, desideri, resistenze, fantasie ecc.. <br />
Funzionano un po' come le <b>app di uno smartphone</b>: rimangono apparentemente "<i><b>dormienti</b></i>" dentro di noi finché un evento le "<b>attiva</b>" e possono arrivare a prendere temporaneamente il sopravvento sulla nostra <i>personalità principale</i>.
<br />
C'è infatti una parte di noi con cui ci <b>identifichiamo</b>, che ci piace abbastanza o che comunque riteniamo debba essere il modo in
cui ci dobbiamo relazionare con il mondo. E' la parte "attiva" per la maggior parte del tempo, di cui siamo consapevoli e che è considerata "<b>accettabile</b>" dal nostro sistema di credenze.<br />
Man mano che ci allontaniamo dal raggio della nostra consapevolezza troviamo altre parti di noi, figure di sogno che più sono <b>lontane</b> dal nostro <b>sistema di credenze</b>, più ne ignoriamo la l'esistenza. Queste figure di sogno secondarie si esprimono in modo <b>inconscio</b> attraverso canali come sensazioni corporee, movimenti, <b>sogni</b>, ecc.<br />
Alcune figure di sogno sono "<b>speciali</b>". Una di queste, chiamata <b>meta-posizione</b>, è quella parte che permette l'auto-osservazione (come accade nella meditazione) e che <b>connette</b> tutte le altre ed è capace di estendere la consapevolezza dell'individuo. <br />
Un'altra figura di sogno speciale è il <b>critico interiore</b>, fortemente collegata al nostro sistema di credenze. Supporta le parti di noi con cui ci identifichiamo ed è <b>spaventata</b> da quelle con cui non ci identifichiamo. Il critico interiore non emerge <i>mai da solo</i>: <b>dove c'è un critico in azione, c'è anche una figura di sogno che viene criticata</b>, e soffre, e secondo alcuni è causa della maggior parte della sofferenza che sperimentiamo tutti i giorni. <br />
Lavorare sul critico permette di trasformare l'energia di questa figura cambiare anche radicalmente la qualità della vita. Ne parlerò più in dettaglio nei prossimi post. Mi pare comunque che si possa dire che il nostro multiverso interiore è certamente piuttosto <b>affollato</b>!
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-FqdaTK8OG_I/Wb_TjyzZG_I/AAAAAAAADkI/yKlHuyPGoGkAd5OK9Axr08NNywZ3_4FTQCLcBGAs/s1600/Identita_051.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" src="https://3.bp.blogspot.com/-FqdaTK8OG_I/Wb_TjyzZG_I/AAAAAAAADkI/yKlHuyPGoGkAd5OK9Axr08NNywZ3_4FTQCLcBGAs/s1600/Identita_051.png" width="450" /></a></div>
<br />Nickhttp://www.blogger.com/profile/09745167871941457228noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8593083793570500504.post-91949516882811207482017-09-06T05:16:00.000-07:002017-09-18T08:05:17.913-07:00L'arte di arrendersiL'<b>asma</b> mi sta insegnando l'<i>arte di arrendersi</i>. Quando arriva, devi abbandonare tutto quello che stavi facendo per dedicarti a lei. Se capita mentre dormi nel tuo letto, devi svegliarti, cercare una posizione favorevole, tossire per liberare i bronchi e cercare di respirare il più possibile tra un colpo di tosse e l'altro. <i>Non hai tempo per arrabbiarti</i>. <i><b>Devi arrenderti a lei</b></i>, perché il corpo rilassato richiede meno ossigeno.<br/>
Capisci che non hai nemmeno il controllo completo del tuo corpo, che sembra rivoltartisi contro e a stento acchiappi pensieri ed emozioni che schizzano nella mente in preda al panico. Stai lì, seduto sul letto con la schiena appoggiata al muro. Attendi che il farmaco faccia effetto e intanto osservi mentalmente il rigagnolo d'aria che sibila mentre s'intrufola in profondità nei bronchi fino a raggiungere i polmoni. Il rigagnolo d'aria entra ed esce, sibila e talvolta fischietta per lo sforzo di insinuarsi in buchi sempre più stretti a causa del muco. Che cosa avrà provocato questa reazione stavolta ? Che abbia digerito male ? C'è stato uno sbalzo di temperatura ? Un colpo di vento ? I pollini ? Non hai molta energia per le speculazioni. L'attenzione va al respiro e ti stupisci. <b>Ti stupisci della fragilità della vita</b>, fragile tanto quanto quel rigagnolo d'aria che porta la quantità minima di ossigeno al cervello, al cuore e a tutta la baracca. <br/>
Infine il cortisone comincia a fare effetto, impone la sua <i>pace armata</i>: inibisce il muco, rilassa i bronchi e tutto riprende come prima. Se sei fortunato, hai ancora un po' da dormire prima della sveglia.<br/><br/>
Così anche nella vita. Desideri, pianifichi, implementi la strategia, adoperi tutte le tue risorse, le tue energie e poi, quando meno te lo aspetti, l'<b>imprevisto</b>. Ti fai passare l'arrabbiatura e ricominci, determinato, affini anche la strategia e poi, tac, un altro imprevisto. Ma non puoi demordere, la tua strategia è <b>quella giusta</b>, deve funzionare, devi raggiungere il risultato, <i>le cose devono andare in quel modo</i>, e farai di tutto perché vadano in quel modo, lotterai, manipolerai, <i>passerai sopra ad altre cose importanti</i> per te o per chi ti è vicino. Ma anche se riuscirai ad ottenere ciò che desideri, sarà solo per poco, e breve sarà la tua soddisfazione.<br/>
Che le cose vadano esattamente come desideriamo è un'<b>eccezione</b>. Il <b>controllo</b> che crediamo di avere sulla nostra vita è un'<b>illusione</b>.<br/>
Ci sono almeno un paio di buone ragioni per cui le cose stanno in questo modo. La prima è che ci sono parti di noi con cui non ci identifichiamo e sono quindi <b>inconsce</b> e in quanto tali agiscono fuori dal nostro controllo. La seconda è che ci sono tante cose, persone, eventi fuori di noi su cui possiamo avere un'influenza ma sono lontane dal nostro controllo.<br/>
<b>L'arte di arrendersi è quindi la capacità di rinunciare al controllo continuo</b> della nostra vita o di quella degli altri. E' l'arte di comprendere che noi abbiamo solo una <b>parte di responsabilità</b> in ciò che accade e solo per questa parte possiamo rispondere o intervenire. E' l'arte di <b>accettare di ciò che è</b>, e di lasciare andare le cose <i>come noi le vorremmo</i>.
<br/><br/>
<i>"Per alcune persone, arrendersi può avere una connotazione negativa, che implica la sconfitta, la rinuncia, il fallimento nell'affrontare le sfide della vita, diventare letargici e così via. Arrendersi veramente, però, è qualcosa di completamente diverso. Non significa cessare di elaborare piani o avviare azioni positive. Arrendersi è la semplice ma profonda saggezza di seguire piuttosto che opporsi al flusso della vita." Eckhart Tolle</i>Nickhttp://www.blogger.com/profile/09745167871941457228noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8593083793570500504.post-76351251774426063582017-08-19T05:14:00.001-07:002017-09-06T05:38:47.395-07:00Il Potere Personaledi <a href="http://juliediamond.net/about/" target="_blank"><b>Julie Diamond</b></a>, estratto del libro <a href="http://juliediamond.net/" target="_blank"><i>Power: A User’s Guide</i></a>. Traduzione in italiano di <b>Nicola Bertin</b>.
<br />
<br />
Il <b>Potere Personale</b> è una combinazione di <a href="https://nicola-bertin.blogspot.it/2017/08/il-potere-e-la-consapevolezza.html" target="_blank"><b>Rango Spirituale</b></a> e <a href="https://nicola-bertin.blogspot.it/2017/08/il-potere-e-la-consapevolezza.html" target="_blank"><b>Rango Psicologico</b></a> (per maggiori informazioni sul concetto di rango leggi il post precedente, la <a href="https://nicola-bertin.blogspot.it/2017/08/il-potere-e-la-consapevolezza.html">percezione del Potere</a>). A differenza del <b>potere sociale</b>, il potere personale non dipende da niente di esterno o sociale per il suo valore. <i>Mentre il potere personale non può essere misurato, la sua influenza è incalcolabile</i>. Comprende la nostra abilità a fare e mantenere amicizie, <i>negoziare conflitti</i>, promuovere i nostri interessi, affrontare le sfide, imparare dalle difficoltà, rialzarsi dai fallimenti ed essere sostenuti da un senso di significato e scopo nella vita.
<br />
<br />
Il Potere Personale è qualcosa di <b>innato</b> e anche qualcosa che <i>si <b>sviluppa</b> nel corso della vita</i>. Deriva dalle caratteristiche con cui siamo nati così come dalla nostra esperienza, le capacità e abilità che abbiamo sviluppato nella vita. A differenza del potere sociale, il valore del tuo potere personale non è in contrasto con quello degli altri. <b>Non c'è confronto</b> né competizione tra poteri personali. Ognuno di noi è unico e così è il nostro potere personale.
<br />
<br />
Qualcuno di noi è stato incoraggiato ed amato e il nostro potere personale viene dal <b>supporto sociale</b>. Qualcuno di noi ha lavorato duro per superare delle sfide e, facendolo, ha scoperto <i>profonde risorse interiori</i>. Qualche volta troviamo potere spirituale attraverso pratiche religiose o spirituali. Qualche volta siamo "<i>grintosi</i>", tenaci nell'affrontare le sfide, lavoriamo con costanza verso gli obiettivi e rimaniamo ottimisti.
<br />
<br />
Il Potere Personale viene anche dalle <b>lotte</b>, da quelle esperienze di vita che <i>non sono state facili</i>. <i>Se non apprezziamo dove siamo stati</i>, diamo le spalle alla parte di noi che è stata <b>vittima</b>. Lodare l'alto rango rispetto al basso rango può farci reagire da una posizione bassa e farci fare un cattivo uso del potere che abbiamo sugli altri.
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-OrrapwkxovQ/Wa_q5EE8AUI/AAAAAAAADjQ/l6NGGYi4AqsJUEnme5WU712ZHCFtfitUACLcBGAs/s1600/arny-painting.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="888" data-original-width="1000" height="284" src="https://2.bp.blogspot.com/-OrrapwkxovQ/Wa_q5EE8AUI/AAAAAAAADjQ/l6NGGYi4AqsJUEnme5WU712ZHCFtfitUACLcBGAs/s320/arny-painting.jpg" width="320" alt="Quadro di Arnold Mindell" /></a></div>
<br />Nickhttp://www.blogger.com/profile/09745167871941457228noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8593083793570500504.post-881848437133444292017-08-17T04:08:00.001-07:002017-08-19T05:31:21.362-07:00La percezione del Poteredi <b>Nicola Bertin</b>
<br />
<br />
Esistono diversi<i> tipi di potere</i>. In moltissime canzoni è celebrato <a href="https://www.google.it/search?q=the+power+of+love" target="_blank">il potere dell'amore</a>.
Ma esiste anche un potere della forza fisica, uno dato dall'intelligenza, <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Il_potere_dei_soldi" target="_blank">il potere del denaro</a>, della bellezza, della persuasione, della politica, delle armi.<br />
Esiste anche un <a href="https://nicola-bertin.blogspot.it/2017/08/il-potere-personale.html" target="_blank"><b>potere personale</b></a>, che viene dal profondo di ognuno di noi e nessuno ce lo può togliere.<br />
Quale che sia il potere a cui vi riferiate, ogni individuo ha la necessità di sperimentare un qualche tipo di potere, di sentire che la propria presenza ha un impatto nel mondo intorno a sé. Citando il filosofo <a href="https://it.wikiquote.org/wiki/Friedrich_Nietzsche" target="_blank">Friedrich Nietzsche</a>, potremmo dire l'essere umano è un animale che ha bisogno di <b>significato</b>. Il potere permette all'essere umano di sentire che la propria presenza è significativa, ha un <b>valore</b> nell'economia generale dell'universo.
<br />
<br />
Una delle <i>sensazioni peggiori</i> che si possono sperimentare è infatti sentirsi <i>powerless</i> "<b>senza potere</b>". Ecco alcuni esempi di momenti in cui è possibile sentirsi senza potere:<br />
<i>Il partner che amo se ne va</i>. L'azienda che mi dà lavoro mi lascia a casa. <i>Mio figlio fa quello che vuole e non mi ascolta</i>. Sono molto di fretta e trovo il semaforo rosso.<i> Un rapinatore mi minaccia con un coltello</i>. Sono ad una festa e nessuno si accorge di me. <i>Scrivo un bellissimo post su facebook e non ricevo nemmeno un like</i>. Sto partendo per le vacanze e mi si rompe l'auto. <i>Sto parlando in pubblico e la gente sbadiglia annoiata</i>. Sono alla cassa del supermercato e il bancomat non funziona. <i>Cerco di scrivere qualcosa per un romanzo o una relazione e non mi viene in mente niente</i>. E' tutta la vita che non riesco ad avere buoni rapporti con mia madre. <i>Soffro una malattia che sembra incurabile</i>. La morte di una persona cara.
<br />
<br />
Analizzando gli esempi sopra citati possiamo osservare che si tratta di aspettative, desideri, bisogni che vengono <b>frustrati</b> o <b>delusi</b>. In questo casi, il potere può essere percepito come <i>ciò che sta in mezzo tra quello che vogliamo e la sua realizzazione</i> o la mancanza di potere può essere percepita come<i> un ostacolo superiore alle risorse che abbiamo a disposizione</i> per ottenere quello che desideriamo.<br />
C'è anche un altro aspetto interessante nell'uso del potere nelle relazioni. A volte, in una discussione animata, la capacità di esprimere il proprio punto di vista e gestire le proprie emozioni non è sufficiente per sfuggire alla sensazione di impotenza e frustrazione. In quel caso è possibile che emerga un'altra parte di noi che usa un potere diverso, più legato alla <i>natura animale</i> dell'uomo, aggressivo, violento, fortemente determinato.<br />
Il Potere è legato a qualcosa di <b>viscerale</b>. Citando <a href="http://www.aamindell.net/" target="_blank"><b>Arnold Mindell</b></a> "Ognuno diventa agitato o violento se viene fortemente ignorato, marginalizzato e lasciato solo nella disperazione." (<i>Conflicts: Phases, Forums, and Solutions</i>, p38).
<br />
<br />
Nella <a href="http://www.iapop.com/" target="_blank"><b>Psicologia orientata al Processo</b></a>, si parla di <b>Rango</b> come la <i>somma dei privilegi di un individuo</i>, che dipende dalle sue caratteristiche sociali e personali, all'interno di un determinato contesto. Il direttore di un'azienda, per esempio, all'interno del contesto aziendale ha sicuramente un rango superiore dell'impiegato appena assunto. A un rango alto è associato molto potere, a uno basso, poco. <br />
I tipi di Rango sono, secondo la suddivisione di <b>Julie Diamond</b>:<br />
<b>Rango Sociale</b>. Dipende da quanto un individuo si identifica o è visto come parte di un gruppo dominante nella società. I fattori che lo determinano possono essere, per esempio, razza, genere, età, ricchezza, nazionalità, religione, orientamento sessuale, salute, educazione, lingua.<br />
<b>Rango Strutturale</b>. Dipende dalla gerarchia dentro un gruppo o un'organizzazione. Possono essere posizioni come direttore, impiegato, presidente, dipendente, con il potere legato alla posizione. La gerarchia può essere anche nascosta o non esplicita, come in una famiglia o un gruppo di conoscenti.<br />
<b>Rango Psicologico</b>. E' il senso di sentirsi centrati, sicuri di sé stessi. E' connesso alla consapevolezza, l'auto-conoscenza e l'autostima. Il Rango Psicologico supporta l'abilità di esprimersi anche di fronte a grandi poteri sociali. Aiuta ad essere fluidi nella relazione in molte situazioni e a tollerare la tensione senza cadere a pezzi.<br />
<b>Rango Spirituale</b>. E' un senso di sentirsi connessi a qualcosa di divino o trascendente che permette di rimanere centrati anche in mezzo a un terribile conflitto. E' indipendente dalla cultura, dalla famiglia e dal mondo. Viene dalla sensazione di essere "<i>dalla parte giusta</i>" e da a queste persone grande convinzione.
<br />
<br />
Il Rango e, quindi, anche il Potere <br />
- è qualcosa che viene in buona parte - <b>percepito</b> -. E' possibile solo in parte misurarlo perché dipende in buona parte dalla percezione unica dell'individuo.<br />
- dipende dal <b>contesto</b>.<br />
- è perlopiù <b>inconsapevole</b>.<br />
- dipende dalle <b>risorse</b> che siamo in grado di attivare o sviluppare.<br />
- ha anche una forte influenza sulla <b>salute</b> fisica e psicologica di un individuo. Studi su fasce di popolazione negli Stati Uniti dimostrano che chi ha un rango più basso, rispetto a chi a un rango più alto, ha un'aspettativa di vita più bassa e una maggior disposizione a contrarre alcuni tipi di malattie.
<br />
<br />
Sviluppare capacità di comunicazione e gestione delle emozioni può cambiare la percezione del Potere e prevenire la degenerazione dei conflitti in conflitti violenti.<br />
Sviluppare consapevolezza del proprio Rango può prevenire fenomeni di abuso e migliorare significativamente l'autostima e la relazione con sé stessi e gli altri.<br />
<b>Il modo in cui usiamo il nostro Potere dipende da <i>come lo percepiamo</i>. Il motivo principale per cui si fa un cattivo uso del proprio Potere è <i>sentirsi deboli</i>. Avere un <i>alto rango</i> e sentirsi deboli è la condizione più favorevole all'abuso di Potere.</b>
<br />
<br />
<a href="http://juliediamond.net/about/" target="_blank"><b>Julie Diamond</b></a>, coach, consulente di leadership e autrice del libro <a href="http://juliediamond.net/" target="_blank"><i>Power: A User’s Guide</i></a>. Nel video qui sotto parla, accanto all'intelligenza emozionale e all'intelligenza sociale, di <b><i>power intelligence</i></b> come di una competenza che permetta un'uso proprio e consapevole del Potere. "Alla fine della giornata" sostiene Julie "quello che conta è il proprio <a href="https://nicola-bertin.blogspot.it/2017/08/il-potere-personale.html" target="_blank">potere personale</a>." <br />
<br />
Le cinque regole del potere secondo lei sono <br />
1. Il Potere è una sensazione, non un fatto.<br />
2. E' più facile sentire di avere poco potere piuttosto che sentire l'influenza positiva di un ruolo di grande potere.<br />
3. Il contesto mette in discussione il Rango sociale.<br />
4. Il Rango sociale, dato che dipende dal contesto, è estremamente fragile.<br />
5. Il Potere Personale è ciò che legittima il potere della posizione per avere veramente un effetto e far accadere le cose.<br />
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/Q-BnrR1agBo" width="560"></iframe>Nickhttp://www.blogger.com/profile/09745167871941457228noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8593083793570500504.post-40495627838534512912017-08-10T00:39:00.002-07:002017-08-10T00:44:31.930-07:00La Facilitazione Interioredi <b>Nicola Bertin</b>.
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"<i>Interiore ed esteriore vanno assieme. Politica e lavoro interiore quotidiano non sono separabili. Non si può muovere una critica al mondo senza essere disposti a guardare il mondo di cui siamo portatori, l'universo composito della nostra stessa persona</i>." <b>Arnold Mindell</b>
<br/><br/>
<b>Il mondo interiore si specchia in quello esteriore</b>. Il modo in cui gestiamo i nostri <b>conflitti</b> interiori, le nostre emozioni, la nostra autostima ha una profonda influenza sulle <b>relazioni</b> con gli altri e il modo in cui gli altri ci vedono. <br/>
Cosa comanda dentro di noi, <b>cuore o ragione</b> ? I nostri <b>bisogni</b> come individuo o la necessità di essere accettati dagli altri ? Il senso di <b>responsabilità</b> o il bisogno di <b>libertà</b> ? Come troviamo, se lo troviamo, un <b>equilibrio</b> dentro di noi ?<br/>
Dalla risposta a questa domanda dipendono anche le relazioni che viviamo, come affrontiamo i conflitti con gli altri, al lavoro, a casa, nel mondo, come ci sentiamo in gruppo, il senso di <b>realizzazione personale</b>, il senso di <b>autostima</b>, la capacità di <b>leadership</b>. Trovare un equilibrio interiore, una mediazione, una facilitazione tra i bisogni delle <b>diverse parti di noi</b> permette non solo di sentirci meglio con noi stessi ma permette di sviluppare la consapevolezza necessaria a trovare un equilibrio nel mondo esteriore. Per esempio, tra i nostri bisogni e quelli delle persone che ci circondano, a casa o al lavoro. Permette di sviluppare più facilmente <b>empatia</b> e comunicare meglio.
<br/><br/>
Nella facilitazione interiore si vanno ad esplorare le principali parti di noi: la parte più adulta, quella più legata all'infanzia, quella più spirituale, quella mediatrice, per scoprirne le caratteristiche e i bisogni e come le diverse parti comunicano tra di loro. Useremo il canale visuale per identificare le parti e osservare le dinamiche. Infine cercheremo di portare la <b>consapevolezza</b> acquisita nella <b>vita di tutti i giorni</b>.
<br/><br/>Nickhttp://www.blogger.com/profile/09745167871941457228noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8593083793570500504.post-6762346932308920412017-08-08T08:09:00.002-07:002017-08-08T08:27:16.861-07:00I cinque benefici della facilitazioneQuesto post è un estratto di un articolo di <a href="https://www.linkedin.com/in/valerie-patrick-b656876" target="_blank"><b>Valerie Patrick</b></a> originalmente pubblicato nel <a href="http://fulcrumconnection.com/blog/facilitation-perception-to-end-the-misconception/" target="_blank"><i>The Competent Collaborator</i></a> e poi ripreso nella rubrica <i>Coffee Break</i> di <a href="http://english.iifac.org/about-iifac/beatrice-briggs/" target="_blank"><b>Beatrice Briggs</b></a> per <a href="http://english.iifac.org/coffee-break/the-benefits-of-facilitation/" target="_blank">IIFAC</a> e tradotto in italiano da <b>Nicola Bertin</b>.
<br/><br/>
Questi cinque benefici chiave della facilitazione si basano sui servizi di facilitazione offerti dal <a href="https://www.thehayesgroupintl.com/services/professional-facilitation/" target="_blank">Hayes Group</a> e <a href="http://www.kinharvie.org.uk/organisation_development/facilitation-1" target="_blank">Kinharvie Institute</a>.
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<b>Beneficio #1: la Facilitazione migliora i risultati delle riunioni</b>.
Migliorare i risultati delle riunioni è un modo per aumentare il rendimento degli investimenti nelle riunioni. L'investimento di una riunione è dato dalla somma dello stipendio per unità di tempo moltiplicato per il tempo di ciascun individuo presente alla riunione. Il rendimento dell'investimento è il valore monetario che i risultati della riunione consentono rispetto all'investimento per una riunione. Pertanto, migliorare i risultati delle riunioni in modo che i risultati della riunione consentano azioni che portino valore all'organizzazione è un modo per migliorare il ritorno sugli investimenti.
<br/><br/>
<b>Beneficio #2: la Facilitazione migliora l'efficienza delle riunioni</b>.
Migliorare l'efficienza delle riunioni significa prendere meno tempo per raggiungere un dato insieme di risultati e ridurre le dimensioni degli investimenti necessari per ottenere un certo ritorno.
<br/><br/>
<b>Beneficio #3: la Facilitazione gestisce professionalmente il comportamento disfunzionale del gruppo</b>.
A volte non hai scelta su chi deve essere coinvolto in una riunione. Il comportamento disfunzionale di un individuo in un gruppo può aumentare drasticamente il tempo di una riunione. Inoltre, il comportamento disfunzionale di un individuo in una riunione può ostacolare gli sforzi per produrre valore. In poche parole, il comportamento disfunzionale in una riunione è il nemico del ritorno sugli investimenti da quella riunione.
<br/><br/>
<b>Beneficio #4: la Facilitazione consente al leader di partecipare al lavoro di gruppo</b>.
Tipicamente, i leader che assumono facilitatori non solo comprendono il valore della collaborazione per stimolare l'innovazione e produrre il cambiamento necessario, ma sono anche loro stessi grandi collaboratori. I facilitatori professionali non si impegnano nel lavoro di gruppo perché hanno bisogno di rimanere concentrati sulla conduzione del processo per raggiungere gli obiettivi concordati dell'incontro.
<br/><br/>
<b>Beneficio #5: la Facilitazione guida il gruppo alla responsabilità</b>.
Gli incontri facilitati a livello professionale sono altamente interattivi. Il contenuto viene generato dai partecipanti stessi. Inoltre, riunioni professionalmente facilitate restituiscono dei risultati che promuovono azioni informate a seguito della riunione. Con la generazione di contenuti, i partecipanti "si giocano la pelle" e affrontano volentieri i passi successivi associati ai risultati delle riunioni.
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Nickhttp://www.blogger.com/profile/09745167871941457228noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8593083793570500504.post-70860432314672554502015-10-22T08:07:00.003-07:002017-09-18T08:06:49.134-07:00La quarta dimensioneLa <b>quarta dimensione</b>. Il dominio del <b>tempo</b>.<br/>
Che cosa curiosa tornare nella città natale con alcuni <b>sacchi</b> di questo prezioso elemento sulle <b>spalle</b>.<br/>
Mi muovo secondo l'ispirazione per casa e per le vie note e non, come un <b>cane</b> in <b>libera uscita</b>, fiutando, osservando, ascoltando, attento a possibili tracce <b>emozionali</b>, vecchie fotografie, ricordi, <i>piccole bombe pronte ad esplodere</i>.<br/><br/>
Alcuni giorni fa sono stato al <i>dipartimento di elettronica e informatica</i>. Ho passeggiato lungo i corridoi, sbirciato in aula studio, mi sono fermato qualche minuto in un aula vuota.<br/>
Ho ritrovato i vetri sporchi, i muri spogli, l'odore del <b>gesso </b>misto a sudore, il contatto delle mani con i banchi di legno sempre più segnati, la lunga lavagna <b>nera</b>. Nel silenzio l'aria era ancora carica della vecchia tensione, dell'<b>ansia</b> che si aggrappa allo stomaco. Era tutto lì, incollato alle pareti come un <i>antico incantesimo maligno</i>.<br/>
Non sono scappato via. I <b>fantasmi </b>non hanno <i><b>potere </b>su di m</i>e, se non sono io a darglielo.<br/><br/>
Ho fatto anche il giro dei parchi. Quanto mi mancava immergermi in questo <i>mare di <b>verde</b></i>! E il vento fresco che dipinge dei colori dell'autunno le foglie degli alberi. I parchi mi raccontano di storie più serene, mi ci sento a casa, anche se non riconosco i volti delle persone intorno a me. Ci sono molte coppie con bambini, segno concreto che la vita è <b>inarrestabile</b>, nonostante l'inquinamento e la corruzione.<br/>
Sono andato a caccia di un parco dove sono stato una volta sola, ma abbastanza per fare l'esperienza di un <i>bacio speciale</i>, perché è stato il primo di una lunga serie. Ma, forse, era un <i>parco di cartapesta</i>, perché non l'ho trovato. Forse è stato inghiottito, o si è trasformato, durante l'evoluzione della città. O forse si è perso in un sogno, chissà.<br/>
Il profumo dei <b>gelsi</b>, nemmeno quello mi ricordavo.<br/>
Mi ricordo invece di lunghe serate estive in Prato, dolci e amare, al rumore dei bonghi. Immutata è la magia remota della <b>Specola</b>, silenzioso guardiano di <b>Altri Tempi</b>.<br/>
Assaggio goloso con i piedi nudi il tepore di questi giorni di sole, finché ce n'è.<br/>
M'incanto a guardare le foglie ingiallite correre per strada.<br/><br/>
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-QbNoWcIjV40/Vij7gkMffCI/AAAAAAAADIk/Jp5mYzf0too/s1600/specola.jpg" imageanchor="1" ><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-QbNoWcIjV40/Vij7gkMffCI/AAAAAAAADIk/Jp5mYzf0too/s1600/specola.jpg"></a>Nickhttp://www.blogger.com/profile/09745167871941457228noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8593083793570500504.post-53517063133221315552012-01-27T17:17:00.000-08:002017-09-27T09:51:09.851-07:00e i viaggi (con un minimo di avventura)<strong>Nicola Bertin</strong> nasce, avventurosamene parlando, nell'estate del <strong>1991</strong> quando, seguendo l'impulso del <strong>Martin</strong>, si imbarca nell'impresa che segnerà per sempre il suo rapporto con l'<strong>Avventura</strong>: <strong>Il giro della Corsica in bicicletta</strong>. 18 giorni di fatica, di sole, di mare, di paesaggi mozzafiato, di pasta scotta senza sale, di discese a rotta di collo e salite stringendo i denti, che spero di avere un giorno il tempo di raccontare.<br />
<br />
Dopo questo felice preludio il nostro rinnega la ricerca dell'avventura per dedicarsi inutilmente a quella dell' <strong>altra metà del cielo</strong>. Vengono quindi battute le spiagge di mezza europa, Jesolo, Rimini, Barcellona, Parenzo, fino a quando nel marzo <strong>1997</strong>, nella natia Padova, non comincia la storia con <strong>Fabiola</strong>.
Appagato nella carne, ma tarpato nelle ali dello spirito, seguono una serie di simpatiche vacanze marine (Jesolo, Croazia, Toscana, Marche, Puglia) fino al 2000, quando la storia finisce.<br />
Degni di nota sono nel <strong>1993</strong> il <strong>campeggio libero a Bibione</strong> con <strong>Asto</strong>, <strong>Paolo</strong>, <strong>Gianlu</strong> e <strong>Cecca</strong>, e il ritorno avventuroso dal primo viaggio a <strong>Barcellona</strong> con il Martin e mio fratello.<br />
<br />
Con il cuore e lo spirito liberi il <strong>2001</strong> è un anno esplosivo: si parte con il <strong>Capodanno a Praga</strong>, con Asto e Frenk, Gianlu e Laura e il fido Martin. Si passa poi allo sportivissimo weekend al <strong>Parco dell'Orecchiella</strong> in <strong>Garfagnana</strong> con il Martin, il Petroz e il Cayman (vedi<br />
<a href="http://nicola-bertin.blogspot.com/2008/01/noi-uomini-duri-garfagnana-2001.html" target="_blank">Noi, uomini duri (Garfagnana 2001)</a> ). C'è poi il <strong>Fandango</strong> sopra il <strong>lago di Como</strong>, assolutamente da ricordare, con Olo, Cayman e il Martin. In estate, con Asto(n) Martin e il Jaguar Team i 4000 km nel <strong>Nord della Francia</strong> (vedi <a href="http://nicola-bertin.blogspot.com/2008/01/cesso-team-il-ritorno-bretagna-e.html" target="_blank">Cesso Team, il ritorno (Bretagna e Normandia 2001)</a> ).<br />
<br />
Il <strong>2002</strong> è un anno importante, dopo 9 anni di studio, lavoro, gruppi e animazioni varie finalmente arriva la <strong>laurea</strong>. Un occasione buona per mettersi finalmente a imparare l'<strong>inglese</strong> (vedi <a href="http://nicola-bertin.blogspot.com/2008/01/celtic-cesso-team-animal-farm-irlanda.html" target="_blank">Celtic Cesso Team: the animal farm (Irlanda 2002)</a> ).<br />
Come premio poi per la laurea, ma anche per sfuggire all'angoscia del non-lavoro, all'inizio del <strong>2003</strong> c'è poi il famoso viaggio in <strong>Costarica</strong> con il <strong>Petroz</strong> (vedi <a href="http://nicola-bertin.blogspot.com/2008/01/e-il-costarica.html" target="_blank">e il Costarica (gennaio - febbraio 2003)</a> ), che segna sicuramente un passaggio importante.<br />
L'estate poi, con il lavoro appena trovato e gli ultimi soldi prelevati dal conto in banca appena chiuso c'è, sull'onda nella nostalgia della Corsica, in viaggio in solitaria in <strong>Sardegna</strong>, ancora in <strong>bici</strong> (vedi <a href="http://nicola-bertin.blogspot.com/2008/01/e-la-sardegna-in-bici.html" target="_blank">e la Sardegna in bici (Agosto 2003)</a> ).<br />
<br />
Il <strong>2004</strong> è l'anno di una nuova storia, dalla cena del <strong>corso d'inglese</strong> compare <strong>Ingrid</strong>, che però, facendo il medico, lascia - apparentemente - spazio al nostro eroe. L'estate, insieme a Gianlu, Riccio e Raffa, il nostro va <strong>in moto</strong> a trovare Andreas ad <strong>Atene</strong>, avendo così modo di assistere alle <strong>Olimpiadi</strong> e a diversi spettacoli del panorama greco.<br />
Nostalgico del Costarica e con la donna senza ferie, il nostro ne approfitta per fare un giretto in <strong>Madagascar</strong> con il Petroz e il Martin (vedi <a href="http://nicola-bertin.blogspot.com/2008/01/e-il-madagascar.html" target="_blank">e il Madagascar (Capodanno 2005)</a> )<br />
Alla fine di giugno è ancora tempo di <b>Sardegna</b> con Ingrid, stavolta a cavallo della mitica <b>KLE 500</b>.<br />
<br />
Nel <b>2006</b> l'<b>amore</b> porta il nostro per la prima volta in <b>Sicilia</b> in compagnia di <b>Simone</b>. Il <b>2007</b> si riparte in moto con <b>Daniela</b> destinazione <a href="http://www.facebook.com/video/video.php?v=1050006094170"><b>Francia</b></a>, Avignone, Provenza, Costa azzurra, <b>Gorge du Verdon</b>.<br />
Il <b>2008</b> è l'anno del <b>cambiamento</b>, dopo l'incidente in moto la Red Donkey porta Daniela e il nostro in <b>Croazia</b>, <b>Montenegro</b> e infine la spiritualità di <a href="http://www.nuoviorizzonti.org/"><b>Medjugorje</b></a>.<br />
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Il <b>2009</b> è un anno di sofferenza, di preparazione e di <b>lavoro interiore</b> di fronte alle enormi sfide che lo aspettano. Il <b>2010</b> infatti il mitico, accompagnato prima da <b>Mauro</b> e <b>Matteo</b>, e poi dai <b>fratelli</b>, mette sotto le ruote della <b>Red Donkey</b> quasi <b>20.000 km</b>, dall'Italia fino alla <b>Mongolia</b> e ritorno, ne il <a href="http://nicola-bertin.blogspot.com/2010/07/e-il-mongol-rally-2010.html">Mongol rally 2010</a>.<br />
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Da questa esperienza <b>incredibile</b>, durissima e fantasmagorica il nostro prende la decisione di affrontare <i>l'avventura delle avventure</i>. Lascia casa, lavoro e amici e parte <b>da solo</b> con un biglietto di <b>sola andata</b> per la <a href="http://nicola-bertin.blogspot.com/2011/01/living-in-new-zealand.html">Nuova Zelanda</a>.<br />
Dopo 3 mesi è il momento di spostarsi in <a href="http://the-australasian.blogspot.com/">Australia</a> e poi verso il <a href="http://the-australasian.blogspot.com/">Sud Est Asiatico</a> per un anno esatto di mirabolanti avventure che lo porteranno a trovare sistemazione sull'isola di <a href="http://the-way-of-tenerife.blogspot.com/">Tenerife</a>. La sistemazione diventa residenza durante la quale il nostro coglie l'occasione di visitare buona parte della <b>Spagna</b> fino al fatidico incontro con il libro di <i>Arnold Mindell</i> <b>Essere nel Fuoco</b> che lo porteranno in giro per ecovillaggi e comunità per imparare l'arte della Facilitazione. Infine il ritorno in Italia, per frequentare la scuola di <a href="https://artedelprocesso.com/">Arte del Processo e Democrazia Profonda</a>.Nickhttp://www.blogger.com/profile/09745167871941457228noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8593083793570500504.post-22600581536176828692011-01-23T02:01:00.000-08:002017-09-27T09:52:23.344-07:00Living in New Zealand<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><strong>Nicola Bertin</strong> se n'è andato. In <a href="http://new-zealand-life.blogspot.com/">Nuova Zelanda</a>. Ma la notizia vera è che NON c'è una data di ritorno.<br />
Il 19 aprile, per soddisfare l'immigrazione neozelandese, c'è un biglietto d'aereo con destinazione <strong><a href="http://maps.google.co.nz/maps?f=q&source=s_q&hl=it&geocode=&q=Sidney,+New+South+Wales,+Australia&aq=1&sll=-36.84846,174.763332&sspn=1.279186,3.510132&ie=UTF8&hq=&hnear=Sydney+Nuovo+Galles+del+Sud,+Australia&z=9">Sidney</a></strong>. Fino al 18 febbraio, a partire da domani, c'è il corso d'inglese alla <a href="http://www.worldwideschoolofenglish.com/">Worldwide english school</a>.<br />
Non c'è altro, solo una lunga pagina bianca da riempire, il mare sconfinato e aperto della libertà da attraversare.<br />
I motivi sono gli stessi del <a href="http://nicola-bertin.blogspot.com/2010/07/e-il-mongol-rally-2010.html">Mongol Rally</a>, il desiderio profondo di un miglioramento personale, di affrontare le proprie paure, sentirsi un cittadino del mondo, imparare ad ascoltarsi e a conoscere i propri desideri.<br />
Il Mongol Rally, nella sua durezza e nella sua bellezza, è servito a capire quanto ho bisogno di imparare ad occuparmi di me stesso, dei miei desideri, dei miei limiti, e che va fatto subito, qui e ora, senza indugiare.<br />
Così ho mollato tutto e sono arrivato a <strong><a href="http://maps.google.co.nz/maps?f=q&source=s_q&hl=it&geocode=&q=auckland&aq=&sll=-36.849915,174.764707&sspn=0.004997,0.013711&ie=UTF8&hq=&hnear=Auckland&z=8">Auckland</a></strong>.<br />
La cosa straordinaria del viaggiare è che incontri persone come te, persone con la pelle di un altro colore o con gli occhi di un altro taglio che cercano cose simili alle tue e provano sentimenti che assomigliano ai tuoi e ti chiedi com'è possibile che i tuoi nonni con i suoi nonni abbiano cercato di ammazzarsi a vicenda.<br />
E' solo stando a casa a guardare la TV, che alimenta le paure e le differenze, che capisco come questo sia stato e sia ancora possibile.<br />
Ma intanto prendo la mia penna e cerco di scrivere la mia storia, che sia intarsiata da fili d'oro e d'argento.</div>Nickhttp://www.blogger.com/profile/09745167871941457228noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8593083793570500504.post-10966106870884231032010-07-02T10:37:00.000-07:002010-07-23T06:34:00.265-07:00e il Mongol Rally 2010<strong>Nicola Bertin</strong> si imbarca nel <a href="http://mongol-rally-italy.blogspot.com/">Mongol Rally</a>.<br />Un'avventura seria, di quelle che ci deve perdere un sacco di tempo a prepararle.<br />Con la mitica <strong>Punto</strong>, per un mese andrò a spasso attraverso mezzo mondo.<br />Balcani, Turchia, Georgia, Azerbaigian, Turkmenistan, Uzbekistan, Kazakistan, Russia e, infine, <strong>Mongolia</strong>.<br />Come al solito, il fascino dell'avventura.<br />Ma stavolta c'è qualcosa di più.<br /><strong>Consapevolezza</strong>.<br />Voglia di mettersi in gioco, di <strong>affrontare le proprie paure</strong>.<br />Di togliere alla mente <strong>l'illusione del controllo</strong>, abbandonarsi allo scorrere della Vita.<br />Ci sono 2 anni di percorso dietro questo viaggio.<br />Può voler dire poco, perché l'uomo vecchio è sempre in agguato, ma ho grande fiducia.<br />E, comunque, non ci sono altre strade.<br />Se vuoi metterti in gioco, devi metterti nelle condizioni di metterti gioco.<br />Crearti le difficoltà da affrontare, prepararti.<br />Poi, forse, non avrò il coraggio. Forse non ce la farò tutte le volte.<br />Ma non è stando a casa, nei recinti che conosco a memoria, che farò di me una <strong>persona migliore</strong>.<br />Se vuoi darmi una mano, prega per me, che questo viaggio sia una potente occasione di crescita e di <strong>cambiamento</strong>.<br /><br />Buon viaggio.<br />Buona vita.Nickhttp://www.blogger.com/profile/09745167871941457228noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8593083793570500504.post-8628652006507794632008-11-10T04:26:00.000-08:002017-09-27T09:53:33.354-07:00Fin che la barca vaUna volta ho letto da qualche parte che, per superare la <strong>depressione</strong>, occorre fissarsi dei <a href="http://comeraggiungereunobiettivo.blogspot.com/2008/09/la-politica-dei-piccoli-passi.html" target="_blank">piccoli obiettivi</a>. Obiettivi a piccolo e medio raggio, <em>carote</em> in grado di farci correre senza gonfiarci di aspettative poi troppo frequentemente deluse.<br /><br />Ho letto poi un intervista a <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Gelindo_Bordin" target="_blank">Gelindo Bordin</a>, o un altro grande fondista che non ricordo, il quale faceva 20 km di corsa belli tirati tutte le mattine e gli chiedevano come faceva. E anche lui ad attaccare con la <em>storia dei piccoli obiettivi,</em> ai 5 minuti arrivare al ponte, ai 10 alla svolta e, <em>come direbbe il Petroz</em>, via dicendo.<br /><br />Mi sono detto: vuoi vedere che questa dei piccoli obiettivi è una <strong>regola generale</strong> che funziona sempre ?<br /><br />Allora l'ho provata anch'io, all'università, nel lavoro, ed ho visto che funziona.<br /><br />E' una regola un po' faticosa, perché richiede di calare i sogni nella realtà di tutti i giorni, richiede <strong>organizzazione</strong>, richiede <em>costanza</em>.<br /><br />I risultati, però, si vedono, e non tanto in quanto al risultato pratico in sè stesso, che pure arriva, ma in quanto a <strong>soddisfazione personale</strong>, ad <a href="http://www.nienteansia.it/test/test-autostima.html" target="_blank">autostima</a>, alla sensazione di riuscire a plasmare quella sostanza <em>sfuggente e multiforme</em> che chiamiamo <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Realt%C3%A0" target="_blank">realtà</a>.<br /><br /><br /><br />A me è cara l'immagine di una persona in barca in mezzo al mare e senza mappa anzi, con decine e decine di mappe, senza sapere se una di quelle è giusta.<br /><br />Di notte è bello sognare e cercare la <strong>nostra direzione tra le stelle</strong>, ma di giorno occorre tenere gli occhi aperti e muoversi <strong>da isola a isola</strong> pur muovendosi verso una meta, perché non sappiamo cosa c'è oltre l'orizzonte, se una tempesta, o l'isola del tesoro, o i pirati, o quali venti incontreremo. Non sappiamo quale direzione dovremo prendere per navigare in acque tranquille, per cui il <strong>vero tesoro</strong> non può essere in un luogo o in un obiettivo, ma nella <strong>qualità del viaggio</strong>.<br /><br />Fin che la barca va.<br /><br /><center><br /><img alt="barca in mezzo al mare" src="https://www.fotoantologia.it/images/norm/232116019.jpg"></center>Nickhttp://www.blogger.com/profile/09745167871941457228noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8593083793570500504.post-6988361624505558012008-05-17T06:17:00.000-07:002017-09-27T09:58:09.616-07:00e l'informatica<strong>Nicola Bertin</strong>, a farla breve, nel 2008 <strong>Project Manager</strong> e <b>Architetto Software</b> in CNB, poi diventato Tootech, e in quanto tale la sua funzione principale era seguire il ciclo di vita di progetti di <strong><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Applicazione_Web" target="_blank">soluzioni software web-based</a></strong>, a partire dalla <strong>progettazione</strong>, all'analisi dei costi, alla <strong>gestione della comunicazione</strong> tra i partecipanti al progetto (sviluppatori, analisti, sistemisti, grafici, commerciali, clienti e utenti finali), al <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Problem_solving" target="_blank">problem solving</a>.<br />
Secondariamente, Nicola Bertin coltiva le sue due passioni professionali:<br />1) la vecchia passione dell'università che è la <strong>programmazione avanzata</strong> (<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Web_service" target="_blank">web services</a>, librerie di classi, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/XML" target="_blank">xml</a>, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Web_cache" target="_blank">caching</a>, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ottimizzazione_%28informatica%29" target="_blank">ottimizzazione del codice</a>) in vb.net.<br />2) la nuova passione per il <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ottimizzazione_%28motori_di_ricerca%29" target="_blank">SEO</a>, ovvero l'<a href="http://nicola-bertin.blogspot.com/2008/02/come-posizionare-il-proprio-sito-sui.html">ottimizzazione delle applicazioni web per i motori di ricerca</a>, che tutto sommato non è altro che fare cultura della comunicazione web.<br /><br />
La sua storia "professionale" invece è questa.<br />Nicola Bertin comincia a "lavorare" a 8 anni come cassiere nel negozio di frutta e verdura del padre. Continuerà a collaborare con l'azienda familiare fino all'università, facendo esperienza del mondo del commercio, del lavoro, del sacrificio.<br />A quest'epoca risale uno dei tesori più preziosi della sua infanzia, il ricordo delle castagne cucinate all'aperto davanti al fuoco, quando gli autunni erano ancora freddi, e la danza della fiamma incantava i suoi occhi e il suo cuore da bambino.<br />
Dopo il <strong>liceo scientifico</strong> si è mantenuto all'università facendo diversi lavori, pizzaiolo, pony express, ripetizioni e consulenze informatiche.<br />Nel 2003, dopo la sudatissima laurea in <strong>Ingegneria Infomatica</strong>, e dopo la deludente ma comunque formativa esperienza come sviluppatore di <a href="http://www.evoluzioneweb.com/">EvoluzioneWeb</a>, entra in Cnb.<br />Alla fine dell'anno assume il suo attuale ruolo di Responsabile.Nickhttp://www.blogger.com/profile/09745167871941457228noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8593083793570500504.post-92027885376677363702008-04-16T01:43:00.000-07:002011-09-14T23:40:25.659-07:00e il teatro<strong>Nicola Bertin</strong> nasce, teatralmente parlando, nel 2004 quando il fido <a href="http://lds.splinder.com/" target="_blank">Luca De Spirito</a> lo porta al Teatro Laterale a seguire il laboratorio di Michele Silvestrin. Il 2005 è l'anno del battesimo del fuoco. In gennaio c'è la prima timorosissima partecipazione alla <a href="http://teatrolaterale.splinder.com/post/10595704/LA+MEMORIA+PER+IL+FUTURO" target="_blank">giornata della memoria</a>. In febbraio c'è il primo suggestivo saggio sull'<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Antologia_di_Spoon_River" target="_blank">antologia di Spoon River</a>. In luglio calca la scena del Piccolo Teatro Don Bosco con uno spettacolo-musical "Do you really love?". A novembre entra a far parte dell'associazione <a href="http://teatrolaterale.splinder.com/" target="_blank">Teatro Laterale</a> di Paolo Caporello.<br />Il 2006 comincia con <a href="http://www.teatrolaterale.it/guerra.htm" target="_blank">In tempo di guerra</a>, uno spettacolo contro tutte le forme di guerra (guarda le <a href="http://picasaweb.google.com/Abufico/InTempoDiGuerra/photo#s5189768525312925138" target="_blank">immagini di In tempo di guerra</a>). A luglio, dopo un laboratorio di un mese, interpreta il Conte Ugolino in <a href="http://www.teatrolaterale.it/dolente.htm" target="_blank">La città dolente</a> di <a href="http://www.gianniconversano.it/" target="_blank">Gianni Conversano</a>, (guarda le <a href="http://picasaweb.google.com/Abufico/LaCittDolente/photo#s5189772429438198178" target="_blank">immagini de La Città Dolente</a>) all'interno della rassegna <a href="http://www.teatridellemura.it/" target="_blank">I teatri delle mura</a>. La sua interpretazione riscuote un discreto successo e in seguito entra a far parte del <strong>Teatro Fuori Rotta</strong> di Sabrina Maniero e Gioele Peccenini.<br />Qui interpreta Henry Pepper e Victor Velasco nella commedia brillante di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Neil_Simon" target="_blank">Neil Simon</a> <a href="http://padovacultura.padovanet.it/homepage-6.0/2007/11/a_piedi_nudi_nel_parco_di_neil.html" target="_blank">A piedi nudi nel parco </a>che nel corso nel 2007 viene portata in moltissimi teatri di Padova e della provincia.<br />Nel 2007 continua intensissima anche la sua attività con il Teatro Laterale. Il 4 maggio, alla rassegna di Selvazzano, è un rude signorotto russo afflitto dal mal di denti nella <a href="http://teatrolaterale.splinder.com/post/14487813/CECHOVIANA+(Pillole+di+Cechov)" target="_blank">serata cechoviana</a>; il primo agosto, per i Notturni d'arte (nella splendida cornice del Castello di San Pelagio) è un maniaco dall'animo gentile in <a href="http://teatrolaterale.splinder.com/post/14622346/Esistenze" target="_blank">Esistenze</a> tratto da un "Confusioni" di Ayckbourn (guarda il <a href="http://www.youtube.com/watch?v=lQDlBo1Adrw" target="_blank">video del maniaco</a>).Nickhttp://www.blogger.com/profile/09745167871941457228noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8593083793570500504.post-70654110207000385682008-03-26T10:37:00.000-07:002008-04-03T06:48:49.411-07:00I Bertin nel Mondo: origine e diffusioneSto facendo una ricerca sui vari <strong>Bertin</strong> che ci sono al mondo. Intanto ho recuperato dal portale di Alice qualche dato sulla loro diffusione.<br />Questa, per esempio è la diffusione del cognome Bertin in <strong>Italia</strong>, dove risulta particolarmente diffuso nel padovano.<br /><br /><img alt="il cognome Bertin: Diffusione in Italia" src="http://lh5.google.it/Abufico/R_TekF-UFxI/AAAAAAAAAWQ/XuRwu3fuO8k/BERTIN_ITA.gif.jpg" border="0" /><br /><br />Ma ho scoperto che i <strong>Bertin</strong> sono diffusi anche in altre parti del mondo, in <strong>Francia</strong>, per esempio, ma anche in <strong>Brasile</strong> e negli <strong>Stati Uniti</strong>.<br /><br /><img alt="il cognome Bertin: Diffusione in USA" src="http://lh3.google.it/Abufico/R_Tekl-UFyI/AAAAAAAAAWY/kp2xloFF-KI/BERTIN_USA.gif.jpg" border="0" /><br /><br />Cercando su <strong>Wikipedia</strong>, sembra che sia soprattutto in <a href="http://fr.wikipedia.org/wiki/Bertin" target="_blank">Francia</a> che i <strong>Bertin</strong> abbiano dato lustro alla Storia. Attori, pittori, scrittori, uomini politici, inventori sono le professioni dei Bertin d'oltralpe, tra cui anche un pittore quasi mio omonimo, <a href="http://fr.wikipedia.org/wiki/Nicolas_Bertin_%281667-1736%29" target="_blank">Nicolas Bertin</a> e anche un santo, <a href="http://fr.wikipedia.org/wiki/Bertin_de_Sithiu" target="_blank">San Bertin</a> che si festeggia il 5 settembre.<br /><br />Negli <strong>Stati Uniti</strong>, e più precisamente in quel di Manhattan, è nata <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Joanne_Bertin" target="_blank">Joanne Bertin</a>, scrittrice di fantascienza. C'è perfino <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Ryan_Bertin" target="_blank">Ryan Bertin</a>, un ragazzo dell'81 che fa wrestling in Michigan.<br /><br />C'è perfino l'<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/16002_Bertin" target="_blank">asteroide Bertin</a>, e una località, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/La_Chapelle-Bertin" target="_blank">La Chapelle-Bertin</a>, comune francese.<br /><br />In <strong>Italia</strong>, l'unico Bertin degno di citazione su Wikipedia sembra Monsignor <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Bertin" target="_blank">Giorgio Bertin</a>, vescovo della diocesi di Gibuti.<br /><br />Per quanto riguarda l'<strong>origine del cognome</strong> sembra che derivi dal nome medioevale <strong>Bertinus</strong> di cui abbiamo un esempio nel <strong>Monferrato</strong> nel <strong>1300</strong>: "Anno domini millesimo cccv, indizione tercia, die martis VIII mensis marcii, in burgo Tridini sub caxina marchionatus, presentibus... ...Thome de Guasto, Bertino de Castagnolio, et pluribus aliis testibus vocatis et rogatis...". Troviamo tracce di questa cognomizzazione a <strong>Lucca</strong> fin dal <strong>1400</strong>.Nickhttp://www.blogger.com/profile/09745167871941457228noreply@blogger.com16